Sant’Efisio, la pioggia non rovina la festa: in migliaia per la processione

La pioggia – spesso compagna di viaggio del martire guerriero – non ha rovinato la festa di Sant’Efisio. Anche con gli ombrelli aperti la 362/a edizione è stata uno spettacolo di colori, musica, tradizione e fede. Gradito anche dai cinquemila crocieristi che si sono aggiunti e mischiati alle migliaia di persone che non hanno voluto, nonostante il maltempo, perdere l’appuntamento con le traccas (i carri addobbati arrivati dai paesi dell’interno), il cocchio, il “mezzo di trasporto” del santo e la ramadura, la caratteristica invasione di fiori che fa diventare la strada un tappeto di colori e profumi prima del saluto del martire alla città.

Una festa non solo di Cagliari ma di tutta la Sardegna. Presenti 105 Comuni con 90 associazioni, 3.153 devoti lungo il percorso, 2.605 a piedi, 247 a cavallo, 19 traccas. Una giornata cominciata all’alba nella chiesetta di Stampace con la recita del Rosario cantato in sardo. E poi continuata con l’uscita, dopo la messa delle 11, del santo per iniziare il percorso in mezzo alla folla assiepata dietro le transenne. Nel frattempo è andato in scena lo spettacolo della sfilata a piedi, a cavallo e con le traccas: in un colpo solo i turisti hanno potuto ammirare abiti e gioielli di tutta la Sardegna, dal Campidano all’Anglona.Dopo le 13 uno dei momenti più attesi: il passaggio davanti al Comune.

Preceduto dall’arrivo dei miliziani in rosso e dal saluto dell’alter nos (il consigliere comunale Lino Bistrussu) il rappresentante delle istituzioni. Come al solito via Roma si è colorata e profumata: l’asfalto è diventato un tappeto di petali per la caratteristica ramadura. Con tanti fedeli che si sono avvicinati al santo nel solito grande abbraccio collettivo. Con il cocchio davanti al Municipio sono partite anche le sirene delle navi in porto. Poi il pellegrinaggio verso Nora con tappa a Su Loi per la messa delle 16.30: l’arrivo a Sarroch è previsto per le 23. I giorni successivi a Pula e Nora. Poi il 4 maggio il ritorno notturno nella chiesetta di Stampace.

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