Salmo, Capitaneria multa gestori ruota. Continuano le critiche al rapper olbiese

La capitaneria di porto di Olbia ha multato i gestori della ruota panoramica di via Principe Umberto, ai cui piedi venerdì scorso c’è stato il comizio/concerto di Salmo che ha scatenato un putiferio nel mondo artistico nazionale, uno scontro frontale tra le due fazioni politiche cittadine e, ultima ma non per importanza, un’inchiesta coordinata direttamente dal procuratore capo di Tempio, Gregorio Capasso.

La sanzione da mille euro – di cui danno notizia i quotidiani locali – sarebbe giustificata dall’uso improprio che la società avrebbe fatto dello spazio demaniale che gestisce su concessione dell’Autorità portuale della Sardegna, che per il concerto del 13 agosto non ha ricevuto alcuna informativa e che con i gestori della ruota è in aperto contenzioso rispetto ai canoni dello scorso anno, tanto che è in dubbio anche la prosecuzione del contratto.

La manifestazione musicale non autorizzata non coinvolge però gli imprenditori sotto il profilo penale. A meno che non si registri un aumento nella diffusione dei contagi da Covid-19 direttamente correlata al fatto che in migliaia hanno assistito al concerto senza mascherina.

In realtà la Procura di Tempio sembra più interessata a capire chi, tra tutti coloro che rivestono ruoli di responsabilità e avrebbero potuto impedire l’exploit di Salmo, sapeva ma è venuto meno ai suoi doveri. Alcune dichiarazioni social di Salmo hanno contribuito a generare i dubbi, mentre il caso è diventato politico con la richiesta di dimissioni del sindaco Settimo Nizzi e dell’assessore comunale del Turismo, Marco Balata, presente sul luogo dell’evento.

Intanto, dopo la lite social con Fedez e la rete pronta a dividersi tra favorevoli e contrari, Salmo riceve la stilettata di un altro collega. “Quando sento qualcuno parlare di sé autodefinendosi artista, provo un sentimento immediato di antipatia – è la stoccata di Samuele Bersani – Ci pensino poi gli altri magari a chiamarti così. Sempre se te lo meriti”. E lancia l’hashtag #abusodeltermineartista.

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