“Alla luce dell’ennesimo attacco scellerato da parte di chi ha informazioni parziali, tanto tempo libero e ricerca di facili consensi, mi trovo costretto ad intervenire sulla assurda macchina diffamatoria che in tanti cavalcano, in assenza di argomentazioni reali. Se l’organizzazione di Mirtò ha deciso di non far esporre gli artigiani e di non proporre i loro eventi, questo non può certo dipendere dalla situazione sanitaria di Olbia, che non spetta a loro valutare e che al momento gode di buona salute”. Ancora polemiche, ancora botta e risposta a Olbia per il caso del concerto di Salmo.
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A parlare è Marco Balata, assessore del Turismo del Comune gallurese, che intanto con un post su Facebook specifica che Mirtò “non è stata annullata per motivi sanitari, visto che non esiste alcun ordinanza che al momento ne vieti lo svolgimento secondo le normative vigenti”. Ma soprattutto ne approfitta per fare chiarezza: “Per quanto riguarda l’esibizione di Salmo, ero lì, non mi sono mai nascosto e ho rilasciato dichiarazioni in merito la sera stessa. Per chi gioca sul mio coinvolgimento, dovrebbe portare qualcosa di più sostanzioso a supporto di una foto sfocata, visto che come la maggior parte delle persone, non ero a conoscenza della performance, posizione tra l’altro confermata da tutti”.
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Il riferimento è alla foto circolata nei social e ripresa da alcuni siti, che lo ritrae in mezzo al pubblico del concerto del 13 agosto. “Qualcuno ci tiene a sapere cosa ne penso? Bene, credo che Maurizio (Pisciottu, in arte Salmo ndr) abbia gridato a modo suo e in maniera energica la denuncia di un settore completamente dimenticato da Stato, ristori e programmazione e, a differenza di tanti altri, è un uomo capace di prendersi le sue responsabilità, nel bene e nel male”, continua Balata.
E conclude: “Venerdì 13 a Olbia ci saranno state 30mila persone in giro per la città. Se si accetta di essere destinazione turistica di spicco, si deve anche accettare il rischio di assembramenti, affidandosi al buon senso individuale, non spetta certo a me fare lo sceriffo”.