La promessa è stata mantenuta. Salmo ha svelato ieri sera, quando qualcuno sembrava aver perso già le speranze sui social, il luogo scelto per il suo concerto. È stata la sua città ad accoglierlo, Olbia, al Molo Brin e ai piedi della colorata ruota panoramica.
Il live gratuito si è riempito piano piano, a partire dalle 22, alimentato dal passaparola sui social network. Non c’era nulla di ufficiale, ma le voci si rincorrevano e già in mattinata un mezzo palco iniziava a farsi largo sotto la ruota panoramica.
E l’atmosfera si è percepita sin dall’inizio, quando il rapper gallurese ha parlato del settore dell’arte e dello spettacolo, più colpito dalla pandemia: “Io stamattina non sapevo che fare e ho scritto una lettera allo Stato italiano. Caro signor Stato vorrei ricordarle che quasi tutti i settori lavorativi in Italia sono ripartiti. L’unico settore dimenticato da Dio e dallo Stato è quello dell’arte e dello spettacolo. Non possiamo fare i concerti. Ci hanno detto di fare i live con poche persone, tutti distanziati e seduti. Signor Stato noi vogliamo alzarci e saltare. La musica, la cultura e l’arte sono importanti quanto lo sport”. E poi: “Dobbiamo fare di tutto per vaccinarci”.
Quaranta minuti di live con il pubblico che salta, canta e balla accalcato. Così immediate sono partite le polemiche sui social: il distanziamento? Le mascherine?
I vero obiettivo del concerto: gli incendi che hanno devastato l’Oristanese, per cui Salmo ha donato mille piantine di ulivo. “La zona di Oristano è stata devastata dalle fiamme e ci sono famiglie in difficoltà, pastori che hanno perso il bestiame e non possono lavorare. Hanno bisogno di una mano. Organizziamo un live completamente gratuito e una raccolta fondi su internet per aiutare queste persone. Non so quando potremmo fare il live e se ce lo permetteranno, ma noi lo faremo ugualmente”, aveva detto Salmo annunciando il concerto a sorpresa.