Rivendicava i terreni dell’Ex San Raffaele, imprenditore accusato di truffa

Si è presentato in Procura, a Tempio Pausania, nella tarda mattinata Alessandro Marini, l’imprenditore che deve rispondere di aver fatto saltare la vendita dei terreni dell’ospedale ex San Raffaele di Olbia alla Qatar Foundation of Endowment producendo quella che per gli inquirenti è una falsa documentazione prodotta per accampare diritti su parte delle aree oggetto della compravendita. L’uomo, accusato di tentata estorsione e truffa, si è presentato davanti procuratore Domenico Fiordalisi. La Guardia di Finanza, all’alba di oggi, ha sequestrato nell’abitazione dell’uomo a Codrongianos timbri e altro materiale probabilmente utilizzato per falsificare atti e documenti che ieri hanno fatto saltare il passaggio della proprietà della struttura alla Qatar Foundation. Marini a mezzogiorno avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa in un hotel di Olbia, poi saltata.

All’uscita dalla Procura si è definito il presidente della Qatar International Service, un “consorzio di imprenditori seri”. Marini, 40 anni di Codrongianus, negli scorsi giorni, documenti alla mano, aveva avanzato dei diritti di proprietà sui terreni dell’ex San Raffaele, dove sorgerà l’ospedale Mater Olbia. Atto che ieri ha fatto saltare la stipula del passaggio di proprietà dalla procedura fallimentare alla Qatar Foundation, in programma in uno studio notarile di Cagliari, e che non è escluso possa concretizzarsi nelle prossime ore. Su questo episodio il procuratore capo Domenico Fiordalisi ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza il reato di tentata estorsione. Ieri notte gli uomini della Guardia di finanza di Sassari hanno cercato di notificare a Marini un invito a comparire in Procura. “Ma io sono scappato, pensando si trattasse di un comando venuto per ammazzarmi”, ha detto Marini. In questa delicata vicenda, la Procura starebbe valutando anche la responsabilità di altre persone. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche la scrittura privata con il quale un 50enne, che al tempo di Don Verzè lavorava nel cantiere, avrebbe ceduto il suo diritto di usucapione proprio a Marini, anche se al momento non sembra che nessuno abbia mai fatto valere in un’aula di Tribunale questo diritto di proprietà sui terreni.

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