Riaperto il Pronto soccorso di Oristano, stop ai casi accertati di coronavirus

È ripresa l’attività del Pronto soccorso all’ospedale “San Martino” di Oristano, dopo lo stop decretato nei giorni scorsi per alcuni casi di Covid tra gli operatori sanitari. L’area è stata completamente liberata dai pazienti Covid e i locali sono stati sanificati. È stata allestita un’area interna vestizione/svestizione per il personale e contrariamente a quanto accadeva in passato, il Ps non accoglierà i pazienti con diagnosi Covid già accertata, ma solamente quelli con altre patologie o con sintomi riconducibili al nuovo coronavirus. I pazienti con il virus seguiranno percorsi separati e verranno accolti nell’area Obi, ma grazie al più rapido collegamento con i reparti Covid dell’Isola e alla regia del bed manager Ats/Ares, sarà possibile disporne più rapidamente il trasferimento.

Parallelamente, è stata completata la temporanea riconversione del reparto di Medicina interna del San Martino di Oristano in reparto Covid, con una capienza di 45 posti letto, mentre per lo stesso periodo al Mastino di Bosa saranno accolti i pazienti che necessitano di ricovero in Medicina. Sono operativi tutti gli altri reparti ospedalieri, compreso quello di Ortopedia, dove nei giorni scorsi si erano registrati diversi casi Covid, ma che non aveva mai interrotto completamente le attività, continuando ad accogliere e operare pazienti trasferiti da diversi nosocomi dell’Isola.

La direzione della Assl di Oristano ha disposto inoltre che venga sottoposto a tampone ogni 15 giorni tutto il personale ospedaliero, non solamente quello dei reparti maggiormente esposti al rischio di contagio, che già attualmente come da procedura esegue il test molecolare con cadenza quindicinale. La Assl di Oristano sottolinea infine che il Pronto soccorso nei giorni scorsi “non è mai stato totalmente sospeso, ma ha continuato a prendere in carico i casi più urgenti. Come sempre, la raccomandazione per tutti i cittadini resta quella di rivolgersi al Pronto soccorso solamente in caso di effettiva urgenza e di ricorrere al proprio medico di famiglia, pediatra di libera scelta o guardia medica in tutti gli altri casi”.

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