Rapinata gioielleria in centro a Cagliari, bottino di cinquemila euro

È di cinquemila euro tra gioielli e denaro il bottino della rapina messa a segno questa mattina all’interno della gioielleria Murru, in via Dante, in pieno centro a Cagliari. I malviventi, due persone con i volti coperti da caschi da motociclista e armati di pistola, sono riusciti ad arraffare numerosi monili esposti sul bancone e a farsi consegnare dal titolare i soldi contenuti nella cassa. L’azione è stata fulminea, come la fuga dei banditi in sella a uno scooter.

Momenti di paura ma anche pronta reazione tra i commerciati della zona e i passanti. Alcune persone che si trovavano all’esterno della gioielleria quando i rapinatori sono entranti in azione, hanno fatto cadere lo scooter dei banditi, nel tentativo di rallentarne la fuga. Altri li hanno visti uscire e hanno subito chiamato il 113. Di sicuro il ‘colpo’ e il successivo intervento delle forze dell’ordine ha movimentato la mattinata in via Dante. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra volante e gli investigatori della Mobile. Sono stati prelevati i filmati delle telecamere della gioielleria e degli altri negozi vicini che potrebbero aver ripreso particolari utili alle indagini. Già ascoltati anche i numerosi testimoni.

Dopo il colpo in gioielleria i negozianti hanno diffuso una nota. “Siamo sconcertati dalla notizia della rapina avvenuta ieri mattina in pieno centro in una delle gioiellerie storiche della nostra città”, scrive per tutti Maura
Danese, presidente di Federpreziosi Confcommercio Sud Sardegna. “La nostra categoria e la tipologia di attività che svolgiamo – è scritto nel comunicato – necessita di una collaborazione stretta e costante con le forze dell’ordine. La sicurezza pubblica deve diventare una priorità nei nostri centri urbani. Eventi come quelli di ieri ledono gravemente lo sviluppo delle imprese che creano e commercializzano preziosi. Oltre al danno economico, che abbatte il potenziale di crescita delle aziende, occorre tenere conto del danno morale che può compromettere e precludere l’esistenza di un’attività, che ricordiamo, non commercializza semplicemente preziosi, ma soprattutto regala emozioni”.

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