Rapina con ostaggi in oreficeria a Porto Torres, bottino di 20mila euro

Clamorosa rapina ieri sera a Porto Torres in un laboratorio orafo di via Manzoni. Due malviventi armati di pistola, di cui uno travisato con un passamontagna e l’altro con un casco, hanno fatto irruzione nel locale poco prima della chiusura. Hanno minacciato i presenti e rinchiuso in uno stanzino di servizio la titolare, Elena Puggioni, il marito e due clienti.

I due rapinatori sono quindi fuggiti con un bottino di 20mila euro in oggetti d’oro. I carabinieri della compagnia di Porto Torres hanno avviato le indagini per individuare i responsabili del colpo che, stando ai primi accertamenti, parlavano con accento sardo. Gli inquirenti stanno anche analizzando le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza.

“Sono entrati all’improvviso, ci minacciavano con le pistole, ci hanno chiuso in quattro in quel bagno e sono fuggiti. Abbiamo avuto molta paura”. Il racconto della titolare, Elena Puggioni, è ancora pieno di terrore e preoccupazione. “Sono entrati senza suonare, hanno approfittato del fatto che fossero appena usciti altri clienti, perciò ce li siamo ritrovati lì davanti all’improvviso – racconta l’orafa – uno aveva un casco, l’altro un passamontagna”.

Potrebbe trattarsi di persone di Porto Torres, “di sicuro erano italiani, ma avevano un accento abbastanza simile a quello locale”, conferma la titolare del laboratorio. “C’erano ancora due persone, perciò ero intenta in altre cose, non mi sono accorta – prosegue la donna – poi mi son ritrovata dentro quel bagnetto con i due clienti e mio marito”. Per poco, fortunatamente: “Siamo riusciti a liberarci ed a chiamare i carabinieri ma i malviventi erano purtroppo già riusciti a scappare”.

Nessuno si è accorto di niente. Non ci sono stati spari né rumori improvvisi. Anche per questo la rapina al laboratorio orafo spaventa gli abitanti di via Manzoni a Porto Torres. “Siamo al buio, poca illuminazione, ci siamo già lamentati diverse volte”, protestano in coro. “Qui sta diventando davvero troppo pericoloso – dicono alcuni abitanti – chiunque può girare indisturbato con pistole e passamontagna, perché intanto non si vede niente”. Anche la fioraia vicino è preoccupata: “Non abbiamo notato nulla, era anche San Valentino e a quell’ora c’era ancora gente da servire”, ha riferito la donna. Senza testimoni esterni al negozio la speranza degli investigatori sono ora nelle videocamere posizionate all’uscita del laboratorio per cercare di individuare i due malviventi.

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