È crollata davanti agli investigatori di Scotland Yard e ha confessato il delitto. La coinquilina di Pietro Sanna, il 23enne di Nuoro ucciso a coltellate a Londra arrestata ieri dalla Metropolitan Police ha ammesso di essere stata lei ad ucciderlo. Nessuno furto finito nel sangue, come ipotizzato inizialmente, nessuna aggressione. La donna, bengalese con cittadinanza inglese, secondo quanto riportato dal sito web del Corriere della Sera, avrebbe accoltellato il giovane «con un attacco brutale e feroce».
Al momento non si conoscono i motivi dell’aggressione, Scotland Yard sta ancora lavorando per chiarire i contorni della vicenda. Anche sull’autopsia gli investigatori non hanno lasciato trapelare nulla, mentre hanno ordinato la chiusura del profilo Facebook del giovane. A Londra ci sono tutti i familiari del 23enne che stanno seguendo lo sviluppo delle indagini e attendono di riportare la salma in Sardegna per i funerali.
Era stata la stessa coinquilina a chiamare il giorno del delitto Giomaria Sanna, fratello di Pietro, per dirgli che era successa qualche cosa in quell’appartamento a Ravenscroft Close. Il fratello alle 11.40 si era precipitato nell’abitazione trovando il cadavere di Pietro in una pozza di sangue. Sul corpo i segni di decine di coltellate. In casa non c’era nessuno, la coinquilina si era dileguata, facendo perdere le tracce. Solo in serata gli specialisti di Scotland Yard erano riusciti a individuarla e arrestarla. Messa alle stretta ha poi confessato.
