Il Progetto Eleonora non è “compatibile con le caratteristiche naturali del luogo e in particolare con la presenza di un’area protetta, con la tutela della salute dell’uomo e la vocazione socio economica dell’area”. Per queste ragioni il Wwf, nelle sue osservazioni trasmesse al servizio Savi, chiede alla Regione di rigettare il progetto della Saras per la ricerca e l’estrazione di gas metano dal sottosuolo di Arborea (Oristano) auspicando che la procedura di valutazione di impatto ambientale si concluda con un giudizio negativo.
L’associazione ambientalista contesta la realizzazione del pozzo perché “ricade interamente in un’area protetta dalle normative europee, nazionali e regionali”. “Il regime di tutela – rileva nelle osservazioni – non è adeguatamente considerato nello studio presentato dalla Saras e ci sono carenze anche riguardo agli aspetti floristici e faunistici”. Inoltre “gli impatti derivanti dal progetto” risultano “ben maggiori di quelli descritti dal proponente”. “Tutto ciò si traduce, in termini di rischi per l’uomo e per gli ecosistemi, in contaminazione delle falde acquifere, dell’aria e del suolo indotta dall’utilizzo del mix di agenti chimici e liquidi inquinanti utilizzati per spaccare, impermeabilizzare e tenere aperte le rocce”.
Secondo il Wwf “l’installazione del pozzo provocherebbe un ulteriore deterioramento del paesaggio e danni economici: l’attività estrattiva potrebbe determinare notevoli danni facilmente prevedibili a tutta l’economia della zona basata sull’agricoltura e la zootecnia, a cominciare dall’immagine. Anche la naturalità degli ambienti ricercata da un turismo di nicchia, sempre più diffuso, andrebbe irrimediabilmente lesa, danneggiando le strutture ricettive poste nelle vicinanze”. Da qui la bocciatura senza appello del progetto della famiglia Moratti e la richiesta di negare l’autorizzione all’estrazione del metano.
