“Nelle schede tecniche che abbiamo sequestrato erano indicate le sostanze nocive contenute negli armamenti che venivano lanciati o fatti brillare. È risultato che i missili Nike contenevano materiale radioattivo e cancerogeno e i missili Milan il torio”.
Lo ha detto l’ex vice questore di Nuoro, Fabrizio Mustaro, al processo in Tribunale a Lanusei per i cosiddetti “veleni” del poligono militare di Quirra. Alla sbarra sei comandanti del poligono dal 2004 al 2010 e due dirigenti del distaccamento dell’Aeronautica di Capo San Lorenzo, tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri per non aver interdetto le zone militari al pubblico. Mustaro era stato incaricato delle indagini all’interno del poligono dalla Procura di Lanusei.
“Tra il 1986 e il 2000 – ha proseguito l’ex vicequestore – sono stati esplosi nel Poligono di Quirra 1.184 missili Milan”. Ha poi deposto il generale Sanzio Bonotto, teste dei Pm Biagio Mazzeo e Daniele Loi, che ha retto il poligono di Perdasdefogu dal 2010 al 2013. “Ho sempre provveduto alla recinzione delle zone a rischio – ha detto – Ricordo che anche dopo lo sgombero della magistratura gli allevatori non hanno portato via il bestiame e io sono stato nominato custode”. “Quando si devono far brillare armi o lanciare missili – ha sottolineato il generale – i comandanti devono richiedere le schede tecniche per valutare l’impatto ambientale e tutelare la salute”.
L’avvocato di parte civile Gianfranco Sollai ha incalzato i testi per capire se venivano fatte osservare le distanze dal luogo in cui avvenivano le esercitazioni ai centri abitati e per quanto tempo l’area andava lasciata libera prima di far rientrare i civili. “Sarà opportuno alla luce di quanto emerso – ha detto il legale – acquisire tutte le schede tecniche e qualora non siano indicati questi aspetti chiedere la nomina di un perito perché venga accertato”. Il processo è stato aggiornato al 14 dicembre prossimo.