E’ cominciato ieri nel Tribunale dei minori di Sassari, il processo contro Pierpaolo Contu, il giovane di Gavoi accusato di aver ucciso Dina Dore su ordine del marito di lei, il dentista Francesco Rocca. La donna venne ammazzata il 28 marzo del 2008, nel garage di casa, invia Sant’Antioco, dove Contu sarebbe arrivato in macchina, nella Bmw di Rocca, chiuso dentro il bagagliaio.
Per il loro assistito, gli avvocati di Contu hanno scelto di non farlo parlare. Al giudice Minisola hanno invece chiesto di sentire come testimoni cinque giovani che il presunto assassino frequentava ai tempi dell’omicidio e ai quali avrebbe confessato di essere stato lui ad ammazzare la mamma di Gavoi, scrive oggi L’Unione Sarda in edicola. Contu, addirittura, avrebbe detto “di aver provato gusto nel farlo”. Aveva diciassette anni ai tempi dell’omicidio.
La strategia difensiva è precisa: i legali del giovane vogliono smontare l’importanza delle dichiarazioni rese soprattutto da uno degli ex amici, perché ha parlato solo cinque anni dopo, raccontando appunto che Contu gli avesse confessato l’omicidio. Il ragazzo di Gavoi è in carcere dal 28 febbraio di quest’anno, quando, attraverso alcune intercettazioni telefoniche, si arrivò alla svolta nelle indagini.
Contu è sotto processo con rito abbreviato: il 5 novembre il giudice Minisola deciderà se accogliere (o meno) la richiesta della difesa di sentire i cinque ragazzi. La sentenza è prevista per il 17 dicembre.