Peste suina, abbattuti a Orgosolo 215 maiali allo stato brado illegale

Si è concluso a fine mattina, in località Pradu-Montes a Orgosolo, l’intervento di abbattimento dei maiali allo stato brado portato avanti dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana (Psa) in Sardegna. Si tratta di 215 suini abbattuti perché senza controlli sanitari, non registrati e di ignota proprietà. Nell’ambito della lotta alla Psa, la normativa vigente vieta infatti in tutto il territorio della Sardegna il pascolo brado non confinato, pratica che favorisce la continua diffusione della malattia con lo scambio tra soggetti infetti e sani: tra maiali e maiali e tra maiali e cinghiali. Per allevare in regola e nel rispetto delle leggi è innanzitutto necessario registrare i propri animali, sottoporli ai dovuti controlli sanitari e custodirli al chiuso o al pascolo semi brado confinato. Esistono due tipologie di allevamento in semibrado: una per le zone rosse, infette da Psa, e l’altra per le zone bianche, immuni dal virus.

La presenza endemica della Peste suina africana, che da 40 anni infesta diversi territori dell’Isola, ha come maggiore conseguenza il blocco alla vendita fuori regione delle carni, nate e allevate in Sardegna, e dei salumi. Perdite quantificabili in centinaia di milioni di euro ogni anno e in migliaia di posti di lavoro rimasti sulla carta. La presenza della malattia e l’embargo sulle vendite ha inoltre decimato gli allevamenti regolari che negli ultimi anni hanno visto dimezzato anche il proprio patrimonio zootecnico, stimato in poco più di 150mila capi. A fronte di questo, e con un comparto regionale in forte sofferenza, la Sardegna è fra le regioni con il maggior consumo di carni suine d’Italia tanto che circa l’80% del fabbisogno locale viene compensato da prodotti extra isolani.

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