Pastori, è il sesto giorno di protesta. Adesso in piazza scendono i bambini

Da Nurri a Orune. Nel sesto giorno di protesta sono i bambini i protagonisti della mobilitazione con la quale i pastori stanno chiedendo un aumento sul prezzo del latte, da sessanta centesimi a un euro più Ivaa, al litro. Le manifestazioni continuano in tutta l’Isola, nelle diverse modalità diventate ormai notizia internazionale: latte buttato per terra o regalato insieme al formaggio, oppure i blocchi stradali.

Stanotte a Nurri i bambini si sono uniti al sit-in organizzato in piazza. E nella cittadina del Sarcidano sono arrivati anche i pastori dei vicini Comuni di Orroli ed Escalaplano (nella foto). Le intenzioni non cambiano: si va avanti con le manifestazioni si sono a quando non si trova un accordo.

Il nuovo tavolo utile è fissato per domani in Regione, col presidente Francesco Pigliaru e l’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che proveranno a costruire la mediazione tra gli allevatori e gli industriali del latte. Le posizioni sono al momento distanti. Ma i pastori mai come in questo momento stanno dimostrando una unità di intenti, mancata in tutte le altre battaglie. E proprio nell’attesa dell’incontro in programma domani, il Consorzio agrario di Sardegna ha diffuso una nota nella quale auspica “il raggiungimento di raggiunga un’accordo dignitoso per il mondo agropastorale dell’Isola” perché “il comparto zootecnico – si legge – è il settore trainante della nostra agricoltura ed è giunto allo stremo”.

Bambini in piazza anche a Orune: magliette e striscioni bianchi (il video alla fine dell’articolo) e la frase “Noi siamo con i pastori”, scandita per qualche minuto.

Intanto proseguono i blocchi stradali. Al chilometro 60 della vecchia statale, 125, nel Sarrabus, vicino al ponte di ferro, si sono radunati oltre un centinaio di pastori coi bidoni si sono uniti mezzo migliaia di persona, tra cui i sindaci di San Vito, Muravera, Villaputzu, Castiadas Villasalto e Villasimius. Sulla vecchia 125 sono stati versati 4mila litri di latte.

Circolazione fermata anche in Gallura: intorno alle 11 è stata occupata la statale 131 Dcn in Gallura, all’altezza del bivio per Loiri Porto San Paolo. La strada è stata bloccata in entrambi le direzioni di marcia, verso Olbia e verso Nuoro. L’annuncio della protesta è stato dato su Facebook dal consigliere regionale uscente, Giuseppe Meloni (Pd), ex sindaco di Loiri. Sempre in Gallura, i pastori si sono riuniti anche a Tempio (nella foto) davanti agli uffici delle agenzie regionali Argea e Laore: alla protesta hanno aderito anche gli studenti delle superiori.

Contro i blocchi stradali si schiera la Confesercenti Sardegna: “Pur comprendendo e condividendo le motivazioni della protesta che i pastori sardi hanno messo in atto da diversi giorni – si legge in una nota – rileviamo i forti disagi causati in particolar modo ai commercianti, i quali, senza alcuna colpa, si ritrovano a subire i ritardi nella consegna delle merci”.

Oggi al fianco dei pastori hanno cominciato a schierarsi i commercianti: prime chiusure delle saracinesche a Nuoro, come nell’iniziativa annunciata ieri dal gioielliere Fabio Rosas (leggi qui). A Orotelli stanno invece sfilando pastori e cittadini, in un corteo voluto dal sindaco Giovannino Marteddu. La partenza da piazza Primo maggio,, l’arrivo nella piazza di Santa Croce.

In altri Comuni dell’Isola, come Oliena e San Nicolò d’Arcidano, i negozi chiudono domani, giorno in cui a Sant’Antioco è stato convocato il Consiglio per approvare un ordine del giorno a favore dei pastori.

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