Pastore di Oliena arrestato in Piemonte, accusato di avere appiccato 23 incendi

Secondo i carabinieri non si tratterebbe di un piromane patologico, ma di una sorta di ritorsione verso le forze dell’ordine considerate responsabili del sequestro del suo terreno. Mario Fancello, 68enne pastore di Oliena residente a Grondona (in provincia di Alessandria), è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di avere appiccato 23 incendi nella zona di Novi Ligure, in Piemonte.

Secondo le indagini dei militari, avrebbe cominciato ad appiccare il fuoco dopo il sequestro di un terreno che aveva in comodato d’uso dalla Curia per trasformarlo in ovile. I ruderi sono sottoposti a vincolo paesaggistico, quindi non utilizzabili, ma il pastore li aveva destinati a stalla e a laboratorio per i formaggi. Incendio aggravato è il reato ipotizzato per l’uomo accusato di aver appiccato 23 roghi tra luglio e agosto del 2017 in diverse zone boschive dell’Alessandrino. In un caso aveva preso di mira un sottopasso ferroviario creando problemi sulla linea Genova-Milano e in un’altra circostanze il fuoco era stato appiccato in cinque punti diversi e la sua auto era stata vista passare più volte in una zona che Fancello non era solito frequentare.

A identificare il pastore originario di Oliena, con alle spalle alcuni precedenti anche per detenzione d’armi, si è arrivati esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza. L’auto dell’uomo, una Fiat Panda di colore blu di cui è stata riconosciuta anche la targa, era spesso presente in concomitanza coi roghi.

Secondo gli inquirenti all’origine del suo comportamento c’era stato il sequestro del terreno dove praticava la pastorizia e allevava bovini e aveva sfruttato per la produzione di formaggi dei ruderi sottoposti a vincolo paessaggistico. Un brutto colpo che aveva scatenato in lui la voglia di vendicarsi contro le forze dell’ordine, portandolo ad appiccare il fuoco per più di venti volte in un mese.

 

M. Z.

 

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