Oristano, evasi quasi 4milioni di euro. Impresario e commercialista ai domiciliari

Un imprenditore edile di Oristano, Livio Zedda, di 64 anni, e il suo commercialista di Cagliari, Iacopo Bernardi, anch’egli di 64, sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte a conclusione di una indagine condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Oristano.

L’operazione ha portato anche al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre mezzo milione di euro che, però, copre solo in parte l’importo di tre milioni e 600 mila euro che lo Stato reclama da Zedda. Secondo l’accusa, per la quale la Procura della Repubblica ha già chiesto il rinvio a giudizio anche di altre tre persone denunciate a piede libero, Zedda e il suo commercialista erano riusciti a evitare la riscossione coattiva delle imposte evase grazie alla vendita fittizia di tutto il patrimonio immobiliare delle imprese di cui l’imprenditore era titolare a una società di comodo, La Silanus Costruzioni srl, che aveva la sede in un fabbricato fatiscente e risultava controllata da una società domiciliata in Lussemburgo. Nel corso dell’operazione sono stati scoperti anche ingenti afflussi sul conto corrente della Silanus costruzioni di soldi provenienti dalla controllante lussemburghese che le Fiamme gialle ritengono fossero stati precedentemente trasferiti all’estero dallo stesso Zedda.

I beni sequestrati. Fra gli immobili sequestrati figurano un edificio industriale a Tramatza, appartamenti a Cabras e Lucca, terreni a San Teodoro in provincia di Nuoro, un fabbricato a Torregrande, conti correnti bancari, libretti al portatore e polizze assicurative per un valore di oltre 65 mila euro, e anche dieci pietre preziose (granati, ametiste e acquamarina) per un valore di tremila euro.

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