Sciopero a giorni alterni, “per creare maggior disagio possibile alla vorace predatrice tedesca E.On”. Lo annuncia il segretario territoriale della Uiltec Uil, Franco Peana. Già stasera le prime due ore di astensione dal lavoro dei lavoratori di Fiumesanto, in aperta contestazione con le scelte portate avanti dalla multinazionale tedesca dell’energia e per richiedere l’intervento della Regione. Secondo quanto riferito dal rappresentante sindacale della centrale elettrica di proprietà di E.On, i lavoratori incroceranno le braccia anche mercoledì 7 e venerdì 9, ma non escluso che la protesta possa proseguire anche oltre.
“Settanta licenziamenti diretti sono imminenti, altrettanti potrebbero seguire a breve – dice Peana -, quando per evitare tutto questo basterebbe rispettare gli impegni legati alla costruzione del quinto gruppo a carbone alla riambientalizzazione dei gruppi 1 e 2″. Rispettare gli accordi non servirebbe solo a garantire i livelli occupazionale a Fiumesanto, “ma permetterebbe l’immissione nella rete sarda di una quantità di energia sufficiente ad alimentare le fabbriche come Alcoa, che invece stanno chiudendo anche a causa dell’insostenibilità dei costi energetici”, è la convinzione della Uiltec Uil, che per questo chiede che “la nuova giunta regionale si attivi per mettere in moto quei contatti che facciano ripartire l’economia della Sardegna”. Tra le richieste che la Uiltec Uil rivolge alla Regione Sardegna c’è anche l’impegno per incentivare E.On a vendere la centrale di Fiumesanto.