Gli scavi nelle campagne di Ghilarza si sono bloccati e ora tutti guardano dentro quella buca dove pare sia stato trovato qualcosa: difficile dire se si tratti del corpo di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (foto Facebook) per il cui omicidio sono stati arrestati cinque giovani, di cui due minorenni: nel penitenziario di Massama (Oristano) si trovano tre maggiorenni Christian Fodde, Matteo Satta e Riccardo Carta. Un minorenne di Ghilarza è invece rinchiuso nel carcere minorile di Quartucciu, mentre una diciasettenne originaria di Macomer, ma residente ad Abbasanta, sta per essere trasferita in un istituto della Penisola.
Secondo le indiscrezioni raccolte dall‘Ansa, quel ‘qualcosa’ che si vede nella buca è a una profondità di appena venti centimetri. E sarebbero elementi utili sui quali fare rilievi e capire se realmente si può trattare del corpo di Manuele che era sparito da casa lo scorso 11 settembre. Nel corso del perlustramento odierno, poi fermato, è stata ritrovata anche una scarpa che si trovava a poche centinaia di metri dalla buca. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore Ezio Domenico Basso, presente a Ghilarza, mantengono uno stretto riserbo sullo scavo. Ma tutto fa pensare che la buca possa essere ricondotta alla morta di Manuel. Non fosse altro che sarebbe stato ucciso in modo orribile: il 18enne sarebbe prima stato ucciso con una corda e poi fatto a pezzi. Un appello perché il corpo venisse ritrovato, lo ha lanciato ai presunti assassini anche la madre di Manuel, Fabiola Balardi.
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