Il centro permanente per i rimpatri di Macomer è confermato. A dirlo è la prefettura di Nuoro, in una nota, che arriva dopo le polemiche che sono seguite alla revoca del bando per la gestione della struttura che sta nascendo nell’ex carcere di Bonu Trau.
“A breve sarà avviata, mediante pubblicazione sul sito, la nuova procedura di gara per la gestione del Cpr, i cui lavori proseguiranno e saranno conclusi entro breve termine”, spiega l’ente statale. La revoca della gara, avvenuta casualmente proprio nel giorno in cui a Macomer veniva arrestato un presunto affiliato all’Isis, “è stata assunta in via esclusivamente tecnica – osserva la Prefettura nuorese – allo scopo di poter aderire alle indicazioni contenute nei nuovi schemi di capitolato recentemente adottati al riguardo”.
Quindi nessun passo indietro rispetto agli accordi presi con la Regione e con il Comune, non solo sulla destinazione della struttura, che dovrà ospitare i migranti che sbarcano direttamente sulle coste sarde, ma nemmeno sui numeri delle persone che verranno inserite nel centro: 50 in un primo tempo, con la possibilità di arrivare sino a 100.
Dal Viminale annunciano che l’apertura del centro di Macomer è prevista entro giugno. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini – in audizione al Comitato Schengen – ha spiegato che in questo momento ci sono sette Cpr attivi in Italia con 1.345 posti a disposizione, ma per ora sono solo 715 quelli disponibili. Poi ha aggiunto che entro gennaio “si raggiungerà la capienza massima prevista ed entro giugno saranno attivate strutture in altre regioni per ulteriori 400 posti: a Macomer e gli ex Cie di Gradisca d’Isonzo, Milano (via Corelli) e Modena.