Sono quasi trenta i casi di intossicazione da funghi registrati in Gallura dalla Asl di Olbia, tanto da spingere l’Azienda sanitaria del Nord Sardegna a lanciare l’ennesimo appello: “Consultate i micologi della Asl a garanzia di un pasto sicuro, per voi e i vostri cari”. Ieri notte l’ultimo caso, il ventottesimo, al Pronto Soccorso dell’ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania. Vittima un uomo di circa 60 anni, arrivato al nosocomio con sintomi all’apparato gastrointestinale (vomito irrefrenabile, dissenteria e dolori addominali violenti). L’intossicazione – hanno accertato poi dagli esperti – era stata causata dall’ingestione di un fungo del genere Russula, consumato crudo alcune ore prima. Alla cena avevano partecipato altri quattro amici i quali, però, nonostante i dolori addominali, non si sono presentati all’ospedale: le loro condizioni di salute ora dovrebbero essere stazionarie. Sono oltre 750 le specie del genere Russala, molte delle quali non commestibili. “E’ difficile, anche per un occhio esperto, determinare e identificare la specie corretta: consumandolo, soprattutto crudo, si corrono grossi rischi”, spiegano i micologi. Il giorno prima dell’ultimo ricovero, un’intero nucleo familiare di sette persone, compreso un bimbo di 3 anni, era finito all’ospedale di Olbia dopo aver consumato quelli che pensavano fossero porcini, regalati da un amico, ma in realtà erano funghi tossici.
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