L’Ad di Meridiana Maintenance: “Non lavorano? Possono pescare”

Nei 4 mesi di inattività? “Vanno a pescare”. Questa la laconica risposta fornita dall’amministratore delegato di Meridiana Maintenance, Ivano Pippobello, davanti alle perplessità espresse dai sindacati sul progetto previsto dall’azienda per superare la crisi: trasformare i contratti di 108 tecnici dal full time a part time verticali, ovvero lavoro e stipendio sicuro per 8 dei 12 mesi dell’anno. I 4 mesi senza lavoro possono essere sfruttati al mare, secondo Ivano Pippobello, per andare a pescare. La battuta è stata, dicono i lavoratori, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha contribuito ad esasperare ancora di più gli animi dei lavoratori in presidio permanente da oltre una settimana di fronte alla sede di Meridiana Maintenance.

Protesta a oltranza

E’ stata proprio l’assemblea dei tecnici, subito dopo aver conosciuto la risposta dell’ad, a proclamare la prosecuzione ad oltranza della protesta. Una assemblea permanente che sta riducendo significativamente l’attività nell’hangar di Meridiana con ripercussioni pesanti per l’operativo, non solo di Meridiana ma anche delle compagnie che si appoggiano al servizio manutentivo dell’azienda sarda. Allo stato attuale sono 5 gli aerei fermi in manutenzione: due Md 80, due Boeing 737 della controllata Air Italy e un Boeing 717 di Volotea. Dure le condizioni chieste da parte dei tecnici di Maintenance per tornare ai propri turni di lavoro. I lavoratori chiedono le dimissioni dell’ad Ivano Pippobello e il ritiro della procedura di mobilità per i 75 tecnici. Procedura che potrebbe prendere ufficialmente il via a fine aprile con la scadenza del regime di cassintegrazione.

Meridiana Maintenance

In un comunicato diffuso dai Cobas viene descritta la situazione dalla nascita di Meridiana Maintenance, nel 2010 con la cessione del ramo d’azienda da parte di Meridiana, fino ad oggi con l’avvio dei licenziamenti che colpirebbero 75 tecnici e relative famiglie. “Dopo 5 anni di ammortizzatori sociali concessi dallo Stato, dopo l’esodo volontario incentivato con un premio di 15 mila euro di 50 lavoratori, la situazione non è cambiata”, denunciano i lavoratori nel comunicato. L’accordo con il ministero dello Sviluppo economico siglato nel 2015 prevedeva l’impegno della compagnia per il recupero della competitività e la ricollocazione del personale .”Niente di tutto questo è avvenuto”, spiegano i lavoratori che puntano il dito sul management responsabile, a loro dire, della mancata formazione del personale, del rifiuto di commesse di lavoro sostituite con l’uso improprio della Cig e con l’utilizzo di maestranze esterne.

Le conferme dell’azienda

L’azienda conferma ciò che ha riferito durante gli incontri: “Meridiana Maintenance non è competitiva né per i costi né per il servizio offerto. Le altre realtà presenti sul mercato sono in grado di garantire migliori prestazioni in minor tempo . Occorre dunque ridurre le ore di lavoro e il numero dei lavoratori”. Il management ha proposto di ridurre il numero degli esuberi del settore manutentivo ricorrendo al part time verticale. “Una soluzione necessaria”spiega la compagnia “per aziende legate ad una forte stagionalità come Meridiana” .

Incontro col Governo

Sindacati e lavoratori attendono un reale cambiamento della situazione in vista dell’incontro con il management Meridiana, previsto per venerdì prossimo a Roma, dove sperano nella presenza di un referente ministeriale. Intanto fra domani e dopodomani sono attese importanti novità sulla definizione dell’accordo fra Cgil, Cisl, Ugl, Uil, azienda e ministero del Lavoro sul contratto nazionale di lavoro del settore trasporti che equiparerebbe i contratti dei lavoratori Meridiana a quelli delle altre realtà Italiane come Alitalia. Una firma che darebbe maggiore certezza anche all’impegno già annunciato di Qatar Airways di entrare nel capitale azionario di Meridiana.

Costanza Bonacossa

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