Neonato muore in sala parto per una complicazione, inchiesta procura Nuoro

Sarebbe stata una complicazione improvvisa durante il parto, forse un distacco di placenta, la causa della morte di un neonato, domenica mattina nell’ospedale San Francesco di Nuoro, e del ricovero in Rianimazione della giovanissima mamma che è stata salvata. Il padre del piccolo, sotto shock per quanto accaduto, ha presentato denuncia ai carabinieri di Nuoro e la Procura del capoluogo barbaricino ha aperto un’inchiesta.

Il fatto è avvenuto due giorni fa. Un giorno che sarebbe dovuto essere di gioia per una giovane coppia del centro Sardegna che si preparava al parto del secondogenito. Mentre la mamma dava alla luce il suo bambino i medici sono stati costretti ad intervenire d’urgenza con un taglio cesareo. Il neonato, però, era già morto e la madre, sotto emorragia, ha rischiato anche lei di morire.

Gli inquirenti avrebbero già acquisito le cartelle cliniche dal reparto per capire le cause della tragedia.

Le condizioni della giovane donna del Goceano, di soli 20 anni, sono stazionarie. La ventenne ha subito diverse trasfusioni e la prognosi rimane riservata. La direttrice sanitaria della Asl nuorese, Maria Carmela Dessì, ha spiegato all’ANSA la dinamica dei fatti. “Durante il travaglio di parto si è verificato un evento improvviso e imprevedibile che non dà segni premonitori: è avvenuto il distacco totale della placenta che in medicina è un evento drammatico. Purtroppo in questi casi la morte del bambino avviene velocissimamente per mancanza di ossigeno a livello cerebrale. In pochi secondi il cervello va in ipossia e interviene la morte. Noi – assicura la dirigente – siamo intervenuti immediatamente col taglio cesareo ma per il neonato non c’è stato nulla da fare. Contemporaneamente ci siamo attivati sulla donna per salvarle la vita. Come Asl – precisa Dessì – abbiamo aperto un’inchiesta interna e consegnato tutte le cartelle cliniche alla magistratura. Cartelle da cui si evincono tracciati, esami e visite mediche”.

Il legale dei genitori, Toni Brau, 27 anni di Orotelli, e Rosa Secchi, di 20 di Burgos, fa sapere che i coniugi vogliono chiarezza sul dramma che li ha colpiti. Non solo la morte del bambino ma anche la mamma, che era al suo secondo parto, ha rischiato la vita dopo una grave emorragia. “La signora è arrivata al San Francesco alle 13 di domenica scorsa – ricostruisce per l’ANSA l’avvocato Zoroddu – il bambino stava bene e la mamma pure, stando alle prime visite effettuate dai sanitari. I coniugi Brau riferiscono che i medici, dopo aver fatto il tracciato, hanno sentito il battito fino a pochi minuti prima che la donna entrasse in sala operatoria. Cosa è successo a questo punto? Perché i medici, poco dopo le 15, hanno deciso di intervenire con il taglio cesareo? Qual è stato il momento del decesso del neonato? Sono tutte domande alle quali cerchiamo risposte”.

Nel frattempo le condizioni della giovanissima mamma, sottolinea ancora il legale, stanno lentamente migliorando. “Il marito racconta che la donna ha ripreso coscienza da qualche ora dopo le trasfusioni – dice l’avvocato Zoroddu – Io dovrò aspettare che stia bene prima di sentirla. Intanto per noi è importantissimo l’esame del medico legale sul corpicino del piccolo per far chiarezza almeno sulle cause e sull’ora di morte del bambino, per il resto confidiamo nel lavoro della Procura”.

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