Sono saliti a nove i casi di meningite registrati in Sardegna dal 22 dicembre 2017 a oggi: nove casi che hanno fatto contare due morti, uno a Tortolì e l’altro a Cagliari. E proprio nel capoluogo è stata individuato il focolaio, ma Giorgio Carlo Steri, responsabile del settore Igiene e Sanità pubblica nella Assl territoriale, ha invitato alla prudenza rassicurando sul fatto che non ci siano i margini per parlare di emergenza (leggi qui).
Il primo caso di meningite, in ordine di tempo, è stato quello di una 19enne di Cagliari ricoverata al Santissima Trinità tre giorni prima di Natale e dimessa dopo le cure alcuni giorni dopo. Il 5 gennaio, sempre nel capoluogo, finisce in ospedale un altro 19enne, di Senorbì, anche lui dimesso qualche giorno più tardi. Quasi contemporaneamente vengono ricoverati al San Francesco di Nuoro un 50enne disabile e la sua badante, una romena di 43 anni. I medici riescono a salvare ad entrambi la vita.
Il 9 gennaio si registra il primo decesso per meningite di tipo B: la vittima si chiamava Luca Pisano, aveva 20 anni ed era Tortolì. Era stato ricoverato due giorni prima all’ospedale di Lanusei. Sempre tra il 9 e il 10 gennaio viene trasferito dall’ospedale di Olbia al San Francesco di Nuoro un 50enne affetto da meningite da streptococco, quindi meno pericolosa. Stessa diagnosi, una settimana dopo, per un 40enne arrivato sempre da Olbia. In entrambi i casi i pazienti dopo le cure sono tornasti a casa.
A marzo, il 19, si registra il secondo decesso per meningite di tipo B in Sardegna: si tratta di Giovanni Mandas, 19 anni cagliaritano. Il giovane è deceduto mentre si trovava nella sua abitazione. Ieri sera l’ultimo caso: un ragazzo di Gesico, anche lui 19enne, attualmente ricoverato al Policlinico di Monserrato. La prognosi per lui è ancora riservata.
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