Lo sgombero dei clochard da via Roma: scoppia il caso politico, ma poi tornano

Diventa un caso politico lo sgombero di alcuni clochard dai portici di via Roma con scambi di accuse tra maggioranza e opposizione, tra centrodestra e centrosinistra che si ricollocano su fronti contrapposti. È durata poche ore la pace politica nata dalla seduta del Consiglio che ha portato tutte le forze politiche a sostenere e approvare la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto. Il clima prenatalizio è stato spazzato via dalla gestione di un problema sotto i portici all’inizio di via Roma, vicino a via Regina Margherita. Nella fotosequenza si vedono i senza tetto sotto i portici fotografati da un imprenditore, lo sgombero da parte dei vigili urbani intervenuti in suo aiuto e una nuova immagine col ritorno dei clochard sotto i portici.

Tutto è partito giovedì pomeriggio dalla denuncia su Facebook di Francesco Caddeo, titolare dell’omonima Locanda, che si è lamentato perché davanti alla banca ormai chiusa si è creato un punto di ritrovo per senzatetto che fanno i loro bisogni a pochi passi dai suoi tavoli e dai suoi clienti. “Pipì, escrementi, alcol e droghe sono all’ordine del giorno e nessuno di questi personaggi perde occasione per importunare sia passanti che miei clienti – si legge nel suo post di denuncia -. Tutto questo nella via principale della città vicino ad attività che danno e devono poter continuare a dare decine di stipendi a splendidi collaboratori”. Francesco Caddeo ha chiuso così il suo grido d’allarme: “È solo una richiesta di aiuto che parte da un giovane piccolo imprenditore che vuole bene alla città e desidera poter continuare a fare impresa nel suo rispetto”. La reazione del Comune è stata più che celere, nel giro di qualche ora sono arrivati vigili urbani per far allontanare chi aveva scelto quell’angolo come giaciglio mentre i tecnici del Comune  hanno ripulito l’area con le lance ad acqua. Per annunciare il ‘blitz’ è stato anche diramata una nota stampa. “Ripulita a fondo tutta l’area, un’operazione condotta dall’assessorato all’Igiene del Suolo, guidato da Alessandro Guarraccino – si legge – di concerto con gli agenti della Polizia municipale, che hanno provveduto a spostare anche alcuni clochard che bivaccavano lì da tempo. Riportata dunque una situazione di decoro in un’area di pregio del centro città”.

Con la stessa rapidità è arrivata la protesta di tutti i consiglieri comunali di centrosinistra. “Sgombero con idranti, il regalo di Natale del Comune di Cagliari per i senzatetto”, hanno tuonato gli esponenti della minoranza. “Sono state allontanate dai portici, senza il supporto necessario dei professionisti dei Servizi sociali, persone che vivono in condizioni di grave marginalità. Lo spazio è stato sgomberato da coperte e indumenti personali con macchine spazzatrici – hanno detto -. Altrettanto grave il fatto che l’intervento sia stato presentato dall’amministrazione come un’operazione di pulizia straordinaria e che nella nota si parli ‘spostare clochard’, come se stessimo parlando di pacchi e non di persone”. Le consigliere Anna Puddu e Camilla Soru sono le prime firmatarie di un’interrogazione urgente presentata per avere chiarimenti sul modo di operare scelto dalla Giunta, senza risparmiare ulteriori stoccate: “Fa specie che un’amministrazione che parla di ‘riportare le tradizioni cristiane nella città’, ‘rieducare i giovani ai valori’ e che si vanta di aver allestito presepi in tutta la città riesca ad agire con così poca umanità nei confronti degli ultimi in questo periodo natalizio privandoli, all’inizio dell’inverno, dello stretto necessario per passare le notti al caldo”.

Queste accuse non sono piaciute al sindaco, Paolo Truzzu, che ha deciso di chiarire come ha gestito la situazione, pubblicando la foto dei tecnici impegnati a ripulire gli spazi sotto i portici. “La foto parla chiaro, la lancia è puntata sul pavimento e lo ripulisce. E già sarebbe sufficiente da sola, ma invece c’è chi preferisce parlare di sgombero con idranti, sapendo di mentire – ha replicato il primo cittadino su Facebook -. Si può pensarla in maniera differente ma usare la menzogna per affermare le proprie tesi non fa onore a nessuno”. Dopo aver chiarito questo passaggio, il sindaco ha poi elencato gli elementi di verità della vicenda. “Ciò che è vero è che stamane sono intervenuti i vigili e l’igiene del suolo. Che i clochard si sono allontanati volontariamente e che solo dopo è stato pulito un pavimento usato come vespasiano, sporco e maleodorante e segnalato da numerosi cittadini. Ciò che è vero è che due dei tre clochard hanno un ricovero presso un dormitorio comunale, ma a quanto pare non ci vogliono stare – ha spiegato -. Ciò che è vero è che l’amministrazione è pronta a venire in soccorso dei più fragili purché ci sia una disponibilità a rispettare un minimo di impegni e di regole di convivenza civile“. Truzzu ha concluso il suo intervento parlando della denuncia del titolare della Locanda Caddeo. “Ciò che è vero è che non possiamo accettare che il grido di allarme di un imprenditore non sia raccolto e che magari un domani sia costretto a chiudere, licenziando dei lavoratori. È così difficile da capire? Ma davvero c’è qualcuno così disconnesso dalla realtà?”.

La prima reazione è stata la più inattesa, a tornare su caso è stato proprio l’imprenditore che aveva sollevato il problema poche ore prima. “Ho cantato vittoria troppo presto – ha scritto, pubblicando una nuova foto (qui a lato) dei suoi ‘vicini’ di portico -. Sono tornati, stanno riportando tutta la loro roba, hanno fatto la pipì in terra e sui muri ridendomi in faccia e come se non bastasse mi hanno assicurato che mi avrebbero ammazzato e bruciato il locale“. L’assistenza alle persone in difficoltà e l’ordine nelle vie del centro sono temi non sempre facili da conciliare e hanno scatenato dibattiti sui social network. Col secondo post su Facebook, in cui Caddeo ha denunciato quello che stava succedendo a pochi passi da lui e le minacce nei suoi confronti, l’imprenditore ha ricevuto tanta solidarietà. Ma tra i commenti non manca chi esaspera i toni con commenti sopra le righe:  dal “Per disinfettare io uso l’alcol, poi un fiammifero” all’immancabile “Che vergogna, e i clandestini serviti e riveriti”, da “Manganelli e mazzate fortissime, foglio di via immediato” fino alla proposta dei gambizzazione”Sparali alle gambe e vedrai che non tornano”.

Sulla polemica interviene la sardista Antonella Scarfò, la più giovane consigliera comunale, che attacca il centrosinistra. “L’anarchia dell’inciviltà è finita“, è il titolo del suo post dove riprende le parole del sindaco e rilancia. “Hanno un bagno pubblico a 50 metri, ma preferiscono utilizzare via Roma come vespasiano. Minacciano di morte chi lavora sostenendo la città e molestano i clienti. Chi è la vittima? – si chiede, pubblicando la foto dei bagni pubblici sotto le scalette di viale Regina Margherita -. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, mi hanno insegnato. E voi di pietre ne avete lanciato tante, sempre addosso a chi lavora onestamente. La mancanza di un ricovero è un problema che ‘voi’ ci avete lasciato”.

Marcello Zasso

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