La Fondazione San Giovanni Battista affossata da debiti e politica

Potrebbe essere una struttura sanitaria di primo livello, ma la cattiva gestione economica e gli intrecci con la politica l’hanno trasformata in una barca piena di debiti. Ora la fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe è a un passo dal fallimento. Circa 200 lavoratori sono da tre mesi senza stipendio. Nei giorni scorsi nel centro del Sassarese che fornisce in media 400 prestazioni giornaliere si è svolta un’assemblea generale indetta alle segreterie aziendali di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto sulla situazione: nel frattempo i dipendenti hanno occupato gli uffici della direzione e sono pronti a tutto per far sentire la loro rabbia.

Il commissario nominato dalla Regione, Francesco Bomboi, da maggio è al lavoro per fare in modo che l’istituto pubblico che accoglie anziani e disabili gravi provenienti da tutto il nord Sardegna riesca a ripartire. Ma la situazione è tutt’altro che semplice, soprattutto da un punto di vista economico a causa di un bilancio che fa acqua da tutte le parti. Sembrano svaniti in un colpo i 25 milioni concessi dall’allora giunta Cappellacci per ripianare i debiti storici della struttura e consentire il rilancio dell’attività.

Nel frattempo, la San Giovanni Battista ha continuato ad avere i conti in rosso, macinando debiti su debiti. In questo momento c’è un buco di 7 milioni di euro. L’unica strada che potrebbe aprire un’inversione di rotta è la trasformazione in una azienda pubblica per servizi alla persona. Si tratta infatti dell’unico provvedimento in grado di far aumentare le entrate grazie a nuove prestazioni di tipo sanitario. Eppure si tratta di una scelta che viene bloccata a causa di un cavillo tecnico di non poco conto: la legge regionale in questione dice che per trasformare la struttura è necessario un bilancio con una tendenza al pareggio. Ma quello della San Giovanni Battista non è certo in pareggio. Il piano presentato dal commissario straordinario Bomboi propone una lettura alternativa di questo limite e in pratica afferma che l’equilibro di bilancio verrà tendenzialmente realizzato a partire dal terzo anno dopo la trasformazione in azienda pubblica.

fondazione_san_giovanni_battista_ploaghe1

Il neo sindaco di Ploaghe, Carlo Sotgiu, ha ereditato la situazione dall’ex primo cittadino Francesco Baule, esponente dell’Udc che nel recente passato ha avuto anche un ruolo attivo in quanto commissario straordinario della Fondazione. “Ci siamo messi immediatamente al lavoro, soprattutto per trovare una soluzione che sblocchi il pagamento degli stipendi ai lavoratori. La Asl ha un debito di 900mila euro nei confronti della struttura. Di questi, ci sono 400mila euro per prestazioni di carattere sociale che dovremmo essere in grado di erogare come Comune grazie a un accordo con la Regione. Si tratta di una soluzione non definitiva – commenta Sotgiu – ma che darebbe una boccata di ossigeno ai lavoratori senza stipendio. Più in generale – aggiunge il sindaco – riteniamo che il piano del commissario Bomboi sia l’unico vero piano presentato in questi anni di regime commissariale perché contiene un progetto di rilancio che permetterebbe alla struttura di reggersi sulla proprie gambe già a partire dal terzo anno. Resta da comprendere come verrà accettato questo piano da parte degli uffici tecnici dell’assessorato alla Sanità. Noi speriamo che prevalga il buon senso – conclude – perché in questo modo la giunta regionale potrebbe essere in grado di deliberare la trasformazione e garantire un futuro certo ai pazienti e ai lavoratori”.

Michele Spanu

Twitter @MicheleSpanu84

(Immagini di Giovanni Salis)

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share