Si è concluso l’incontro con la Prefettura richiesto oggi dai tifosi del Cagliari subito dopo la manifestazione a favore dello stadio. Cagliari-Sampdoria si disputerà a porte chiuse allo stadio Is Arenas di Quartu S.Elena. Preso atto della volontà del Comune, su richiesta del Cagliari, di autorizzare l’apertura dello stadio senza pubblico, la Prefettura ha concesso il nulla osta per la disputa della gara prevista domenica alle 15. C’è anche la firma del vicesindaco di Quartu. Per la seconda volta, dopo la partita con il Torino, il Cagliari, dunque, giocherà senza i tifosi.
Quella contro la Sampdoria potrebbe essere l’ultima partita disputata a porte chiuse a Is Arenas. Per le prossime partite infatti c’è la possibilità che si giochi con il pubblico, almeno parzialmente. E si potrebbe partire con l’apertura degli spalti a un numero di spettatori non superiore alle cinquemila unità.
Per garantire questo primo passo il Comune di Quartu è stato sensibilizzato a valutare l’intervento della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, competente ad esprimersi per gli impianti di capienza non superiore ai 5.000 spettatori.
La Prefettura ha spiegato quali sono i termini della vicenda del nuovo stadio del Cagliari, consegnando ai supporter un foglio con tutte le “cose da fare” per completare l’agibilità dell’impianto quartese.
Uno dei punti in elenco, il parere del Coni, sarebbe subito da cancellare: il Cagliari ha precisato di avere già in tasca il verdetto, positivo, del Comitato olimpico.
A mancare, secondo la Prefettura, è un piano di emergenza predisposto per la gestione della sicurezza all’interno dell’impianto. In particolare, secondo quanto riferito dalla Prefettura, la società Cagliari Calcio non ha ancora fornito i calcoli sulla cosiddetta “spinta sostenibile”, necessari a verificare se i cancelli in parola possano sopportare la pressione e la spinta del pubblico.
Intanto, in serata, il Consiglio d’Amministrazione del Cagliari Calcio si è dimesso al termine di una riunione straordinaria. La decisione dei consiglieri è stata presa in segno di adesione alla manifestazione dei tifosi tenutasi nella mattinata, “poiché se ne condividono gli scopi e in segno di protesta per le cause che l’hanno provocata e per le quali resta incerta qualsiasi soluzione”.
