Insulti sessisti, le scuse non bastano. Si dimette Chisu, Pari opportunità

Dopo un giorno di silenzio Stefania Chisu, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione, si è dimessa. Ha affidato poche parole al giornale online Cronache nuoresi, di cui è collaboratrice: una decisione sofferta ma comunque necessaria. Arrivata dopo il caso sollevato dal suo post su Facebook in cui apparivano degli insulti sessisti riferiti a una “certa categoria di donne”. Frasi, precedute dal tono sarcastico, poi scomparse. E Chisu ha pubblicato delle scuse formali. L’articolo online in cui appare la notizia parla di “caccia alle streghe” e rivendica il lavoro in difesa delle donne e per un’effettiva parità di genere svolto finora dalla presidente.

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Questo il suo commento. «A seguito dei recenti avvenimenti, con grande rammarico ritengo opportuno dimettermi dalla carica di presidente regionale della Commissione Pari Opportunità e ho preso questa decisione, semplicemente per ripristinare un clima di serenità».

L’invito al passo indietro era stato formulato anche da Michele Piras (Sel), Riformatori sardi, Partito dei sardi e Centro democratico Sardegna. Nonché dalle componenti della Commissione pari opportunità, in una brevissima nota firmata personalmente inviata ieri sera. Così scrivono: “Le componenti rivendicano l’impegno ventennale nel contrasto alle discriminazioni e agli stereotipi di genere che ledono dignità e immagine delle donne. Preso atto del clamore pubblico suscitato dalle esternazioni non consone alla carica ricoperta dalla presidente Stefania Chisu, ritengono doversi apertamente dissociare invitandoLa a trarne dovute conseguenze”.

Monia Melis

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