Indagini sulla donna uccisa ad Alghero: il cadavere ritrovato dopo due mesi

L’autopsia del medico legale sul corpo di Speranza Ponti, la 50enne di Uri (Sassari) trovata morta venerdì ad Alghero e del cui omicidio è accusato il fidanzato Massimiliano Farci, 53 anni di Assemini, richiede altro tempo. A complicare gli accertamenti è lo stato in cui è stato ritrovato il corpo della donna a quasi due mesi dal decesso. Speranza Ponti era nuda, gli arti mummificati, avvolta in un lenzuolo, in stato di decomposizione, ricoperta da un materiale alluminico usato nelle campagne per dissuadere gli animali selvatici.

Lo specialista ha disposto ulteriori e delicate perizie, che hanno imposto l’annullamento del funerale fissato per giovedì pomeriggio a Uri. Il cadavere era stato trovato venerdì scorso su indicazione di Farci, accusato di omicidio doloso, occultamento di cadavere e furto e utilizzo indebito del bancomat sebbene continui a sostenere che la donna si sia suicidata in casa. Lui l’avrebbe solo portata in quel posto a loro caro per il panorama. La versione non convince il sostituto procuratore di Sassari, Beatrice Giovannetti, titolare delle indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Alghero, e il giudice per le indagini preliminari Antonello Spanu, che ha convalidato l’arresto e la custodia nel carcere di Bancali, da dove Massimiliano Farci, che si sospetta possa essere stato aiutato da qualcuno a occultare il corpo, continua a professarsi innocente. Oggi l’ha ribadito anche al suo difensore, l’avvocato Daniele Solinas, che l’ha visitato nella casa circondariale sassarese.

Le indagini vanno avanti anche per stabilire il movente. Resta in piedi quello economico, ma c’è anche l’ipotesi che l’uomo non fosse più innamorato e stesse con un’altra donna. Per completare il mosaico investigativo, domani il Ris di Cagliari farà ulteriori accertamenti tecnici nella casa di via Vittorio Emanuele.

Intanto Alghero e Uri proclameranno, d’accordo coi familiari, il lutto cittadino. Stamattina i sindaci di Alghero e Uri, Mario Conoci e Lucia Cirroni, hanno portato la vicinanza delle rispettive città ai familiari della vittima. “Un evento drammatico che colpisce le nostre comunità – hanno detto Conoci e Cirroni – abbiamo ancora nel cuore la tragedia che ha sconvolto Alghero nel dicembre 2018. Le nostre comunità, estranee ad ogni tipo di violenza, vogliono stare vicine alla famiglia di Speranza, con la determinazione e l’unità che ci porta a reagire facendo quadrato di fronte ad una tragedia che va fronteggiata con forte coesione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini”.

[Nella foto: Speranza Ponti e il luogo dove è stato ritrovato il cadavere]

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