“L’amavo, non l’avrei mai uccisa, era depressa e si è suicidata, l’ho trovata senza vita nella nostra casa e le ho dato sepoltura in un luogo che amavamo molto entrambi, che sovrasta Alghero e il suo golfo”. L’ha ribadito in lacrime davanti al gup del tribunale di Sassari, Massimiliano Farci (nella foto), 53 anni, già condannato nel 1999 per l’omicidio di Renato Baldussi, noto come “il delitto della Lotus rossa”. Ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio doloso, occultamento di cadavere, furto e utilizzo improprio del bancomat della sua fidanzata, Speranza Ponti, 50 anni, il cui corpo è stato ritrovato nelle campagne di Monte Carru, alla periferia di Alghero, la mattina di venerdì 31 gennaio.
Era stato il presunto femminicida a dare indicazioni sul luogo dove era stato sepolto il cadavere al termine dell’interrogatorio cui era stato sottoposto dopo la denuncia di scomparsa presentata dai parenti della donna alla fine di dicembre. Intanto il gup, Antonello Spanu, ha convalidato il fermo di Farci, assistito dall’avvocato Daniele Solinas. Nel pomeriggio sarà eseguita una Tac sul corpo della vittima, il cui decesso sarebbe avvenuto per soffocamento e risalirebbe al 6 dicembre scorso nell’appartamento in cui la coppia viveva in affitto, in via Vittorio Emanuele, ad Alghero. Tutte ipotesi che dovranno essere confermate dall’autopsia che sarà eseguita domani mattina nell’istituto di Patologia forense dell’Università di Sassari dal medico legale Salvatore Lorenzoni.
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