Donna scomparsa, svolta sul giallo. Ritrovato un corpo in un residence

Si infittisce il giallo della donna scomparsa ad Alghero da metà dicembre. Nonostante lo strettissimo riserbo degli investigatori e della Procura di Sassari, che coordina le indagini, secondo quanto si apprende i carabinieri della compagnia di Alghero hanno individuato il cadavere di una donna nell’area del “Resort Vista Blu”, una vasta zona di lussuose villette a schiera adeguate a esigenze ricettive a Monte Carru, l’area delle campagne di Carrabufas più vicina al centro abitato.

Al momento l’area è presidiata dagli uomini del capitano Pietro Barrel, comandante della compagnia, in attesa che arrivino da Cagliari gli specialisti del Ris. Il timore è che possa trattarsi proprio del corpo di Speranza Ponti (foto), la 50enne originaria di Uri che, dopo diversi anni trascorsi a Genova, da alcuni mesi si era trasferita ad Alghero per amore. Il mese scorso la donna, la cui disponibilità economica era aumentata di recente grazie a un’operazione immobiliare, è svanita nel nulla. I familiari, preoccupati per il prolungato silenzio, si erano rivolti ai carabinieri.

Il carabinieri sul luogo del ritrovamento del cadavere

Dopo una fase di stallo, ieri le indagini, partite da quella denuncia, hanno subito un’improvvisa accelerazione. I militari hanno interrogato il fidanzato di Speranza Ponti. Si tratta di Massimiliano Farci, 53 anni, di Assemini, già condannato nel 1999 insieme al fratello Alessandro per il cosiddetto “delitto della Lotus Rossa”. I due, infatti, erano stati ritenuti responsabili dell’uccisione di Roberto Baldussi, un ragioniere di San Sperate, col movente di impossessarsi della sua auto di lusso.

Condannato all’ergastolo, dopo aver scontato una ventina d’anni di carcere, Massimiliano Farci ha ottenuto la semi-libertà. La notte deve rientrare nel carcere di Alghero, ma di giorno gestisce la pizzeria “Sergio’s”, che ha aperto da alcuni mesi in via XX settembre. Il locale è stato passato al setaccio e le affermazioni del titolare, che ha respinto ogni coinvolgimento con la sparizione della sua compagna, sono state verificate anche attraverso numerose testimonianze. Il muro eretto dagli investigatori impedisce al momento di sapere se l’uomo abbia fornito elementi utili per dare una svolta alle indagini.

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