Anche i non vedenti possono giocare a tennis. La dimostrazione arriva da San Sperate, paese del Campidano famoso nel mondo per aver dato i natali a Pinuccio Sciola. Qui a fine maggio è partito, primo caso in Sardegna, il progetto ‘Vediamoci al campo’ promosso dall’associazione sportiva Asd Tennis club Sciola San Sperate che ha avviato la disciplina del ‘blind tennis’ riservato alle persone con disabilità visive.
Nata in Giappone negli anni Ottanta, questa disciplina è molto simile al tennis tradizionale tranne che per qualche particolare: il campo da gioco è più piccolo e delimitato da linee in rilievo per permettere ai giocatori di capire in quale punto si trovano. La rete di metà campo è più bassa e le palline da gioco emettono un suono. Agli spettatori che assistono a un match si chiede inoltre di rimanere in silenzio in modo da far sentire il suono della pallina ai tennisti.
L’anno scorso il ‘blind tennis’ avrebbe dovuto fare il suo esordio alla Paralimpiadi di Tokio come sport sperimentale. “La nostra Isola non ha strutture adatte a questa disciplina – fanno sapere dal tennis club di San Sperate – proprio per questo la nostra associazione ritiene importante portare avanti questo progetto. Gli atleti saranno seguiti da istruttori qualificati e figure professionali come psicologi e educatori. Possono partecipare anche persone con altre disabilità fisiche e psichiche o che hanno maggiori difficoltà a inserirsi in un contesto sportivo e sociale tradizionale”. A.D