Da anni non si sopportano. Liti su liti. Ieri il culmine: Antonio Puddu, settantenne di Galtellì, un facoltoso imprenditore della zona, ha tentato di uccidere il figlio Marco, di 35, il quale su Facebook, dopo l’arresto del genitore, ha scritto: “Babbo, in bocca al lupo”.
E’ stata la fortuna a mettersi in mezzo in quel litigio, come è raccontato su L’Unione Sarda in edicola. Perché il colpo partito dalla pistola di Puddu padre non ha colpito l’erede. Ma i carabinieri sono arrivato lo stesso in quella casa di Galtellì e hanno arrestato il settantenne.
Era sera quando in casa Puddu è scoppiata la guerra. Non si conoscono le ragioni della lite. Si sa soltanto che l’imprenditore ha preso un mano l’arma, regolarmente detenuta, e ha aperto il fuoco contro il figlio. Di certo, proprio per via di quei rapporti tesi, il ragazzo da anni non lavora nemmeno nell’azienda del padre, ma fa l’operaio in una cava di marmo a Orosei.
Dopo l’arresto del genitore, la vittima mancata ha acceso il pc e ha postato su Facebook un messaggio rivolto al genitore: “Babbo, in bocca al lupo“.