Il 25 aprile a Cagliari, in mille al corteo. Premiati sette partigiani

È stato il parco delle Rimembranze, in via Sonnino a Cagliari, la prima tappa del corteo del #25aprile, partito nel capoluogo alle 9,30 da piazza Garibaldi. Alla presenza del prefetto Giuliana Perrotta, del governatore Francesco Pigliaru e del sindaco Massimo Zedda, sono state consegnate sette medaglie al valore (nella foto di copertina firmata da Roberto Pili). A chi ha partecipato alla Resistenza e alla lotta di Liberazione.

Il riconoscimento è andato a Giacomino Littera, Salvatore Muccelli, Piero Mura, Claudio Perra, Luciano Pizzati e Romolo Piero Spiga. Le medaglie del 25 aprile rientrano in un’iniziativa promossa dal ministero della Difesa e delegata alle Anpi territoriali (Partigiani d’Italia), a loro volta inserite nel Comitato di valorizzazione della cultura repubblicano. Al corteo di Cagliari stanno partecipando anche primi cittadini del Sud Sardegna, consiglieri comunali, assessori ed esponenti della massima assemblea sarda, tra cui il vicepresidente Eugenio Lai.

Per le vie del capoluogo stanno sfilando in tutto un migliaio di persone per ricordare i settantuno anni dalla Liberazione. Un corona di allora è stata deposta al monumento dei caduti. “Fascismo e nazismo – ha detto Pigliaru – hanno una base chiara, chiudono nei confronti del diverso in nome di una pretesa purezza. Questa idea folle bisogna combatterla sempre perché si aggira ancora per l’Europa. Mai come quest’anno è doverosa questa celebrazione”. Zedda ha salutato, fra gli altri, i ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione: “Il testimone – ha sottolineato il sindaco – deve passare a loro, altrimenti non ci sarà memoria. Il pensiero va a chi combatte per democrazia e libertà: dispiace molto che ci sia in Europa chi vuole innalzare muri e filo spinato”.

Marco Sini, presidente del Comitato 25 aprile, ha ricordato i 6mila sardi che hanno combattuto con i partigiani e gli 8mila: “Questa è memoria civile attiva e trasmissione alle nuove generazioni per l’impegno sulle sfide dell’oggi”.

In piazza del Carmine i discorsi finali, aperti dai ragazzi dell’associazione Unica 2.0. “Oggi siamo qui – hanno detto – per festeggiare la liberazione. Una festa soprattutto per noi, perché studiare significa Resistenza, studiare significa essere liberi”. I portavoce di Unica 2.0 hanno ricordato anche l’insegnamento di Malala Yousafzai, la studentessa pakistana celebre per le sue battaglie sull’istruzione: “Prendiamo in mano i nostri libri, ché sono le armi più potenti del mondo”. Gli altri ragazzi provenienti dalle scuole cittadine hanno ricordato i motivi per cui oggi è importante celebrare la Resistenza.

Al corteo hanno partecipato anche i rappresentanti di Sel: al collo il cartello giallo con la scritta nera “Verità per Giulio regeni”. Presenti anche le esponenti dell’associazione “Se non ora, quando?” che mostravano le fotografie delle donne costituenti. Ha aderito alla manifestazione anche Arc Cagliari, associazione che da anni porta avanti nell’Isola le battaglie per i diritti civili. E poi l’associazione culturale Antonio Gramsci di Cagliari, l’Unione Atei Agnostici e Razionalisti, l’associazione Sardegna Palestina e la Cgil. In piazza le bandiere di Pd, Movimento 5 Stelle e Rossomori. Assenti i politici di centrodestra: non si è visto nemmeno il candidato sindaco nel capoluogo, Piergiorgio Massidda, ex senatore di Forza Italia. A Cagliari c’è stato anche un secondo corteo, organizzato dagli anti-fascisti di Sa Domu: hanno attraversato il centrostorico, partendo da via Lamarmora in Castello.

Francesca Mulas

Guarda le foto.

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