Bielorussia e Sardegna: un legame che va avanti da oltre trent’anni e che ogni estate si rinnova grazie all’accoglienza dei bambini, da parte delle famiglie sarde, che fanno parte del ‘Progetto Chernobyl’. Oggi arriva all’aeroporto di Cagliari il primo gruppo da Minsk che sarà ospitato per tre mesi, sino alla fine di agosto. Gli altri gruppi arriveranno agli inizi di luglio e di agosto, per rimanere nell’Isola uno oppure due mesi, sulla base della disponibilità delle famiglie che aderiscono al progetto di accoglienza.
Nel corso dell’estate arriveranno, attraverso i programmi collaterali al progetto anche tantissimi ex ‘bambini’ che, ormai cresciuti, mantengono forte il loro legame con le famiglie sarde e quindi continuano a trascorrere le loro vacanze presso quelle che sono diventante le loro seconde famiglie. Allo stesso modo, anche le famiglie sarde vanno in Bielorussia in occasione dei matrimoni dei loro piccoli ospiti divenuti adulti. Ad accogliere i bambini ci sono, oltre le famiglie, i volontari dell’associazione Cittadini del mondo, promotrice del progetto e il console onorario della Repubblica Belarus in Sardegna, Giuseppe Carboni.
Il ‘Progetto Chernobyl’ nasce a seguito dell’incidente alla centrale nucleare, accaduto il ventisei aprile del 1986: un grande movimento di solidarietà internazionale ha portato all’accoglienza di centinaia di migliaia di bambini bielorussi per offrire loro una permanenza lontano dalle zone contaminate e una dieta ricca di proteine e vitamine, per dare la possibilità di eliminare fra il 50 e il 70 per cento degli isotopi radioattivi, con particolare riferimento al cesio 137 che si accumula dell’organismo dei bambini.