La Grotta di Nettuno è la meta preferita di chi visita la Riviera del corallo. Lo dicono i dati della Fondazione Alghero, che la gestisce e con i suoi proventi assicura al Comune, azionista di riferimento, il funzionamento del sistema museale e l’organizzazione degli spettacoli di maggior rilievo culturale e artistico e di maggior richiamo turistico, dal Cap d’Any alla programmazione estiva, passando per i grandi eventi sportivi. Destinazione da quasi 200mila visitatori l’anno, la Grotta ha registrato in agosto un flusso in aumento pari al 64,5% rispetto al 2019. Neanche a paragone col 9% di giugno e il 39% di luglio, ma positivo anche rispetto a un anno fa perché, spiega il presidente della Fondazione, Andrea Delogu, “le prescrizioni anti Covid impediscono maggiore afflusso”.
Comune e Fondazione sorridono anche per la crescita delle presenze nei musei. Nei primi 15 giorni di agosto, il Museo archeologico e il Museo del corallo sono passati rispetto al 2019 da 70 a 439 visitatori il primo e da 187 a 784 il secondo. “Merito anche delle azioni messe in piedi col progetto LavoRas”, sottolinea Delogu. Negli ultimi mesi Comune e Fondazione si sono dedicati al restyling dell’identità visuale e degli strumenti di comunicazione dei tre siti, i due musei e la Grotta, proprio attraverso LavoRas, per questo intendono chiedere alla Regione il rifinanziamento. “C’è anche l’effetto di AlgheroTicket, il sistema di bigliettazione unica appena introdotto, con costi inferiori per le visite e offerte per le famiglie – aggiunge il presidente – In venti giorni di vendita, la card è stata utilizzata da 3mila e 300 persone”. Non solo. “Il successo della card formato famiglia – chiarisce Delogu – ci aiuta a definire meglio l’identikit del nostro turista, e questo sarà utile in futuro”.