Golfo Aranci, polemiche sui Canadair. Gabrielli: “Cosa ha fatto la Regione?”

In meno di 22 ore è stato distrutto un Sito di interesse comunitario, Capo Figari a Golfo Aranci. Per l’incendio doloso è stato indagato un giovane del paese, di appena 23 anni. Polemiche da parte del sindaco, Giuseppe Fasolino, e da parte del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sull’arrivo in ritardo dei Canadair in ritardo. Un appello ai parlamentari affinché, prima di pensare all’acquisto dei cacciabombardieri F-35, il governo pensi a dotare la Sardegna di velivoli per la difesa dagli incendi, è stato rivolto dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, a margine dell’audizione in commissione Trasporti alla Camera, dopo il vertice di stamani sul “caro traghetti” al Ministero.

Nel Sito di interesse comunitario non c’erano le fasce antincendio.

Le Regioni hanno fatto tutto quello che dovevano per la prevenzione antincendi? Lo chiede il capo della Protezione civile Franco Gabrielli dopo le polemiche per gli incendi divampati in Sardegna. E sull’utilizzo della flotta aerea dello Stato dice: “E’ da un anno che, in completa solitudine, ho sollevato la questione” della scarsità di risorse, che ha dimezzato di fatto gli aerei a disposizione. “Ritardi dei Canadair? Rispetto a che cosa?”, chiede Gabrielli sottolineando che anche in questa vicenda, come in altre, si cerchi di spostare l’attenzione su questioni che tutto fanno fuorché far capire le reali responsabilità”.

Gabrielli se la prende con chi in questi giorni ha fatto “solo critiche sulle presunte inefficienze” nell’intervento della flotta aerea dello Stato che, ricorda il capo della Protezione civile agisce “in concorso” con le Regioni “perché l’antincendio boschivo è una materia di competenza regionale”. E “a nessuno è invece venuto in mente di stigmatizzare l’azione di chi appicca il fuoco né di chiedersi se sul fronte della prevenzione sia stato fatto tutto il dovuto per tempo”. E allora, prosegue Gabrielli, “i terreni sono stati puliti? Sono state preparate le vie di fuoco? Le Regioni hanno adeguatamente supportato, nella fase preventiva, il volontariato organizzato di Protezione civile specializzato nell’antincendio boschivo? Faccio queste domande perché leggo che le segnalazioni di inefficienze provengono proprio da cittadini e volontari”. Infine c’è il tema del taglio delle risorse per i mezzi aerei. “Ricordo – conclude il numero uno della Protezione civile – che è da un anno che, in completa solitudine, se si esclude qualche lettera di circostanza, sto sollevando la questione in ogni occasione utile, all’interno delle sedi parlamentari così come in manifestazioni pubbliche. Se fossi stato supportato a tempo debito anche da chi oggi lancia accuse di inesistenti ritardi, forse a quest’ora avremmo qualche risorsa in più da destinare al territorio”.

Cappellacci. “Come il prefetto Gabrielli ben sa, le considerazioni circa la sua solitudine nella richiesta di mezzi aerei per fronteggiare il fuoco non possono essere riferite al caso Sardegna. Infatti, la Regione ha sollecitato costantemente il Governo affinché la nostra isola fosse presidiata in maniera adeguata. L’ultima, di una lunga serie di richieste, risale al mese di maggio. Sul punto è lo Stato centrale che deve assumersi le sue responsabilità e adottare tutte le misure necessarie per non lasciare soli né la Protezione Civile, né gli amministratori locali, né i cittadini”.

Lo ha affermato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, commentando le dichiarazioni del capo della Protezione civile Franco Gabrielli a proposito degli incendi divampati nei giorni scorsi in Sardegna.

Il premier. Sorveglianza del territorio, bonifica dei terreni bruciati, “puntuale attività di prevenzione e pianificazione” ma, soprattutto, accordi tra le Regioni limitrofe per l’utilizzo della flotta aera dello Stato, “più che dimezzata a causa della mancanza di risorse finanziarie”. Lo scrive il presidente del Consiglio Enrico Letta nelle “Raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi” inviata a tutte le Regioni e le Province autonome nei giorni scorsi.

Le raccomandazioni del premier sono state inviate a tutte le Regioni il 20 giugno, dunque prima che scoppiasse la polemica per la gestione degli incendi in Sardegna. Nella circolare Letta ricorda che gli incendi sono “sicuramente prodotti, nella quasi totalità” dei casi, “dalla mano dell’uomo” e per questo le azioni di contrasto devono comprendere “in primis, campagne di sensibilizzazione ed educazione all’ambiente, nonché attività di prevenzione e di monitoraggio continuo del territorio che consentano di mettere in atto un tempestivo e più efficace primo intervento”. In questo quadro, le “squadre di terra rimangono indispensabili e determinanti nella lotta attiva” mentre i mezzi aerei “evidentemente, devono essere considerati una misura complementare, da utilizzare nelle situazioni più gravi, in termini di rischio residuo”. Si tratta di indicazioni, scrive Letta ai presidenti di Regioni e Province autonome, che “assumono particolare rilevanza alla luce della forte riduzione del numero di velivoli che compongono la flotta dello Stato che, quest’anno”, sarà “più che dimezzata rispetto allo scorso anno e che, allo stato attuale, potrà contare sostanzialmente sui Canadair”. Ecco perché è “necessario uno sforzo comune e sinergico per ottimizzare l’impiego delle flotte aeree antincendio regionali e quella di Stato”. Come? Attraverso accordi e gemellaggi tra le Regioni limitrofe. “Risulta del tutto evidente l’opportunità che le Regioni – scrive il premier – nella propria programmazione delle attività di lotta attiva, provvedano ad implementare ed innovare le strategie d’impiego delle proprie risorse, anche mettendo a fattor comune, in particolare con le regioni limitrofe tramite intese e accordi, i mezzi disponibili e integrando la composizione delle flotte con velivoli che abbiano caratteristiche di impiego differenziate”. In sostanza, il “sistema Paese, a tutti i livelli di responsabilità, deve affrontare, con la dovuta attenzione, il fenomeno incendi che rappresenta un’emergenza di carattere ambientale ed economico”. Dunque, conclude Letta, “auspico che siano messe in atto le azioni previste dal nostro ordinamento con una sinergica attività di sorveglianza del territorio e di avvistamento, che coinvolta efficacemente risorse regionali e statali, al fine di garantire un efficace e tempestivo intervento di spegnimento da terra e di bonifica, una puntuale attività di prevenzione e di pianificazione, nonché un adeguato coordinamento del flusso di informazioni tra i diversi soggetti competenti”.

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