GoinSardinia, le ombre interne al consorzio. Nel mirino la gestione Scano

Quasi smaltita l’emergenza dei passeggeri rimasti a terra dopo la sospensione della tratta Olbia-Livorno è il momento delle prime rese dei conti. Dopo le accuse dell’armatore della Anek Line, proprietaria della nave El Venizelos, rispedite al mittente dall’amministratore unico della società GoinSardinia Giampaolo Scano, ora si solleva una nuova voce, interna. Quella di un gruppo di imprenditori, soci della compagnia che negli scorsi giorni ha lasciato a terra migliaia di turisti, che si discosta da quanto accaduto e ammette che “con amarezza ed enorme disagio dobbiamo, purtroppo, constatare che l’iniziativa nata con esclusivo spirito mutualistico si è trasformata in una drammatica e scandalosa vicenda che ha colpito e colpisce gli utenti e l’immagine della nostra Isola”, come scrivono in una nota gli imprenditori (alcuni facevano parte del Cda della società, dimissionario in aprile).

“In questa fase la prudenza è d’obbligo; al momento c’è molta confusione e noi siamo in possesso di notizie frammentarie che descrivono il caos nel quale stanno le cose, ma si delineano già delle responsabilità da accertare, sia in capo all’amministratore unico che in capo all’armatore”, spiega l’avvocato Salvatore Deiana, che rappresenta il gruppo di soci contrari alle gestione di Scano. “Alla luce di quanto accaduto – si legge nella nota – ci rivolgeremo alla magistratura per dare concreto sostegno a difesa di chi, come noi, ha creduto in una alternativa privata, quale soluzione del problema legato al monopolio dei trasporti da e per la Sardegna”. I soci, che dicono di aver “subito l’arroganza egocentrica di chi ha cercato di trarre vantaggio mediatico da questa iniziativa, e anche vantaggi di natura finanziaria”, accusano l’amministratore unico di GoinSardinia di aver assunto, durante la sua gestione, “scelte opinabili”, ma puntano il dito anche contro l’armatore verso il quale “sussistono responsabilità che emergeranno grazie all’intervento della magistratura”.

Nel frattempo sulla pagina Facebook del consorzio è apparsa una nota stampa che ribadisce il rammarico per i disguidi e la promessa di rimborso. E si puntualizza “nessun fallimento”.

Sul caso della compagnia sarda prende posizione anche la consigliera regionale Anna Maria Busia (Centro Democratico) che ha chiesto l’urgente convocazione delle commissioni Bilancio e Trasporti e l’audizione dei rappresentanti legali della società. “Nella drammatica vicenda di GoinSardinia – si legge in una nota – ci sono troppe cose che non quadrano. Sarà opportuno ascoltare gli assessori del Turismo e dei Trasporti per poter programmare gli interventi utili a tutela del sistema turistico sardo e dei suoi fruitori”. E ancora: “La Società di navigazione fondata dagli imprenditori sardi e che ha cercato di rompere il monopolio del trasporto marittimo, chiude i battenti. Perché, visto il successo delle prenotazioni? È solo e soltanto responsabilità della
gestione e della mancanza di know-how ed esperienza? A chi fa comodo il naufragio di tale iniziativa? Ritengo che su quanto accaduto il Consiglio regionale debba fare chiarezza, soprattutto in relazione ad una stagione turistica tutto sommato positiva, ma che questa vicenda macchia pesantemente. I danni che la Sardegna ha subito a seguito di questa ultima vicenda sono incalcolabili, qualcuno dovrà essere chiamato a pagare e non è scontato che sia solo la società GoinSardinia”.

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