Favorivano l’ok ai permessi di asilo: sgominata banda, quasi 200 indagati

Avevano creato un sistema per aggirare le norme sull’immigrazione e fornire i requisiti necessari per ottenere decisioni favorevoli dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e dell’asilo politico. I componenti dell’organizzazione criminale sgominata questa mattina dalla polizia, in un’operazione congiunta della Squadra mobile e della Digos di Cagliari, riusciva in cambio di soldi, con cifre variabili tra i 500 e i 6.000 euro, a far arrivare decine e decine di cittadini del Bangladesh irregolari, mantenendoli nel territorio italiano grazie a una fitta rete e alla complicità di proprietari di abitazioni e titolari di ditte che rilasciavano false attestazioni.

Due le inchieste (coordinate dai pubblici ministeri Pili e Vacca) che si sono intersecate e in cui risultano indagate in tutto 196 persone, 28 italiani tra cui un avvocato, per favoreggiamento e falso materiale e ideologico, cinque quelli raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare per corruzione (tra loro due segretari della Commissione territoriale di Cagliari per il riconoscimento della protezione internazionale).

Tra i fermati Abu Salam, esponente di spicco della comunità del Bangladesh a Cagliari, e due interpreti che segnalavano ai richiedenti asilo la documentazione necessaria per poter ottenere il via libera dalla Commissione. I circa duecento indagati in libertà si rendevano disponibili a rilasciare false dichiarazioni di domicilio o di lavoro per i bengalesi.

Tra le persone destinatarie del provvedimento di fermo nell’ambito della doppia inchiesta condotta dalla squadra mobile e dalla Digos di Cagliari, tre sono ancora ricercate. Ecco i nomi delle persone coinvolte: Francesco Alessi di Monserrato e Pier Paolo Farci di Selargius sono i segretari della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. In manette gli interpreti Sasanka Kundu e Asad Molla, destinatari anche del provvedimento di fermo, entrambi residenti a Cagliari, e il connazionale Ali Ahmed che risiede nel Capoluogo. Sottoposti a fermo Massimo Canu e i bengalesi Abu Salam, all’epoca dei fatti presidente della comunità bengalese a Cagliari e infine Alauddin Md.

Ecco il video dell’operazione:

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