È morto a Nuoro il noto avvocato penalista Bruno Bagedda. Aveva 92 anni ed era malato da tempo. La storia del penalista, originario di Bitti, è composita. Da sempre avvocato difensore di Graziano Mesina, Bagedda è stato parlamentare del movimento sociale italiano e nei primi anni ’90 fu condannato a 14 anni di carcere per concorso nel sequestro – poi conclusosi con la morte dell’ostaggio – del giornalista e imprenditore Leone Concato, messo a segno nel maggio del 1977 nella sua villa a Cala di Volpe.
Nel novembre del 1999, arriva la grazia concessa dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dettata anche dai problemi di salute dell’avvocato nuorese, che combatteva contro un tuomore. Ma Bagedda non era soddisfatto. “Gli atti diclemenza non mi bastano – aveva dichiarato alla stampa – io sono innocente e voglio giustizia”.
Ai primi del 2012 Bagedda era tornato protagonista delle cronache, quando fu denunciato per estorsione. La famiglia Filia di Illorai aveva infatti raccontato che, per convincere un testimone a raccontare dove era finito un loro congiunto scomparso quattro anni prima, Mario Filia, Bagedda aveva chiesto in cambio 10mila euro, poi ridotti a 5mila. Il pagamento era avvenuto ma del parente scomparso non si era avuta traccia. La vicenda si era conclusa nell’aprile di due anni fa: il penalista diede 5mila euro alla famiglia Filia e la querela fu ritirata.
(immagine da www.anmigf.sardegna.it)
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