Dipendente Enel sospeso dal lavoro. Il sindacato: “Accusa pretestuosa”

Sei anni fa era stato mandato in missione in Sicilia per controllare la regolarità di alcune utenze: oggi un dipendente Enel in servizio a Olbia si è visto contestare dall’azienda la mancata segnalazione di frode e per questo è stato sanzionato con due giorni si sospensione dal lavoro. Una punizione contro cui si è mosso il sindacato Cisal FederEnergia che questa mattina ha allestito un presidio di protesta davanti alla sede Enel di Sassari.

Secondo il sindacato, il lavoratore punito dall’azienda non avrebbe alcuna responsabilità sulla frode dell’utenza siciliana, verificatasi a distanza di sei anni in seguito a nuovi controlli. “Sei anni fa il dipendente Enel sanzionato oggi fu inviato in Sicilia con un altro collega per verificare i misuratori di alcune utenze. Operazione che eseguirono solo parzialmente perché, arrivati sul posto, non furono dotati della strumentazione necessaria per le verifiche ottimali”. spiega il segretario territoriale della Cisal, Franco Peana. “Poterono eseguire solo un controllo esterno dei misuratori e segnalarono ai responsabili locali il malfunzionamento del display – aggiunge -. Da allora sugli stessi misuratori, altri tecnici Enel hanno eseguito in questi anni nuove verifiche appurando una frode, ma è irragionevole che l’azienda stabilisca un nesso con uno dei due lavoratori di Olbia inviati in Sicilia sei anni fa”, continua Peana. L’azienda dovrebbe preoccuparsi di risolvere i problemi di carenza di organico che mettono sempre più a rischio il corretto svolgimento del lavoro di tutti i dipendenti”, osserva la Cisal che ha impugnato il provvedimento sanzionatorio. Ora si procederà con un arbitrato davanti all’Ufficio provinciale del lavoro.

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