Delitto dopo lite su Facebook, giovane omicida tenta il suicidio in cella a Uta

Ha tentato di impiccarsi nella sua cella del carcere di Uta dove si trova rinchiuso da domenica scorsa, Martin Aru, il 24enne che ha confessato l’omicidio di Allessandro Picci, il 47enne ucciso per errore con una pistolettata in bocca domenica scorsa nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari. Il giovane, da quanto si è appreso, ha tentato di togliersi la vita nella notte tra sabato e domenica poco prima di mezzanotte legando forse delle lenzuola alle sbarre. Il giovane è stato soccorso dagli agenti della polizia penitenziaria ed è stato trasportato in ambulanza in ospedale. le sue condizioni inizialmente era apparse gravi, il 24enne è stato infatti tenuto in coma farmacologico  fino alle 18. “Ero accanto a lui quando si è risvegliato – ha sottolineato il suo legale Marco Fausto Piras – tremava quando ha aperto gli occhi“. È attualmente piantonato in una stanza di un ospedale cittadino. Le sue condizioni non sono più gravi. “Solleciterò una perizia  – dice l’avvocato Piras – Martin ha bisogno di essere curato, il rimorso per quello che ha fatto lo sta consumando”.

Una situazione psicologica difficile che era già emersa durante l’interrogatorio davanti al Gip Roberto Cau. Il giovane è crollato durate il confronto con il giudice – tanto che è stato sospeso l’interrogatorio –  ricordando quanto accaduto in via Pertusola a Is Mirrionis. Avrebbe confermato di aver ucciso per errore Picci. “Ho ucciso una persona che non c’entrava nulla – avrebbe dichiarato – uno che ha sempre aiutato la mia famiglia”.

Picci si trovava a Is Mirrionis per incontrare due fratelli, uno dei quali aveva pubblicato su Facebook una frase ritenuta offensiva da Aru. Una frase riconducibile a una vincita fatta dal 24enne. Il giovane si era presentato con la fidanzata in via Pertusola per discutere con l’autore del post, ma era stato picchiato. Dopo pochi minuti era tornato armato di pistola e accompagnato dal padre, trovatto Picci e il fratello dell’autore della frase offensiva. Il giovane ha confermato al Gip di aver sparato temendo che la persona che si trovava con Picci stesse estraendo qualcosa dalla cintola, colpendo Picci per errore, uccidendolo. Ieri notte per il rimorso ha tentato di suicidarsi ed è stato salvato dagli agenti della polizia penitenziaria.

Manuel Scordo 

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