Dal 1° dicembre e sino al 30 aprile 2023 la raccolta dei ricci è di nuova consentita. Il regalo ai ricciai è arrivato nella tarda notte di ieri, quando è stata approvata la Omnibus 2, il maxi emendamento passato con i soli voti della maggioranza. La pesca dei ricci era stata vietata sino al 2025, invece con la Omnibus 2 tutto cambia di nuovo perché il centrodestra non è stato in grado di erogare gli aiuti promessi.
Era già successo anche un’altra volta in questa legislatura, con il centrodestra che aveva prima vietato la pesca dei ricci sino al 15 aprile 2022, salvo poi cambiare idea e riaprirla. Il motivo è sempre lo stesso: erano stati promessi indennizzi ai pescatori, mai arrivati. E di fatto, il fermo biologico era durato solo otto giorni.
Il commento dell’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico (Grig): “La credibilità delle istituzioni regionali sarde è come quella di una moneta da 3 euro e 33 centesimi. Il Consiglio regionale, su pressione dell’ennesima caotica manifestazione dei ricciai, ha approvato la ripresa della pesca dei ricci di mare nonostante la drammatica situazione nei mari isolani. Un’autentica vergogna. Finora i ricciai i non han visto partire i programmi lavorativi alternativi (coinvolgimento nella ricerca scientifica, raccolta della plastica rinvenuta in mare, ecc.) né sono pervenuti gli indennizzi previsti. Nemmeno questa problematica ambientale sono stati in grado di affrontare e gestire positivamente”.
Il riccio di mare, come ben noto è una specie a rischio, “tant’è che sempre più ristoratori, giustamente, li escludono dai propri menù”, hanno proseguito gli esponenti del Grigi. Imperversa, poi, il prelievo abusivo e non si contano i sequestri da parte delle Forze dell’ordine. Emergono anche pericolose forme di associazioni a delinquere e di mercato nero. La situazione è grave e necessita di forti misure di salvaguardia, quantomeno la sospensione della raccolta dei ricci per almeno tre anni. Rinnoviamo con ancor più energia l’appello a non mangiare ricci di mare, nessun riccio nel nostro piatto!”.