pasticcoi centrodestra sulla pesca dei ricci e il fermo biologico per tre anni

Stop alla pesca dei ricci. Anzi no. Pasticcio centrodestra, ecco i retroscena

Per restare in tema di mare, si potrebbe dire che il centrodestra di Christian Solinas ha fatto un buco nell’acqua coi ricciai sardi. E se non fosse che di mezzo c’è la dignità di tanti lavoratori e delle loro famiglie, si potrebbe anche ridere. È finita che la pesca dei ricci non è più vietata, fino al 15 aprile del 2022.

Era novembre quando nella legge Omnibus venne inserito il comma 47 all’articolo 13 che prevedeva lo stop a “prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione” dei ricci sino al 30 aprile del 2024. Il centrodestra si era intestato la svolta cucendosi al petto la medaglia dell’ambientalismo. Non solo: ai pescatori del settore erano stati promessi indennizzi per continuare a campare fissando per il 22 gennaio 2022 l’inizio del divieto.

Il 24 gennaio, vista la norma di legge rimasta inapplicata nella parte relativa agli aiuti economici, i ricciai hanno bussato alla porta della Regione arrivando sotto il Consiglio regionale con carrelli e barche. Addirittura – si racconta a Palazzo – sarebbero stati gli stessi vertici delle forze dell’ordine a contattare l’assessora di riferimento, Gabriella Murgia, titolare dell’Agricoltura e della Pesca nella Giunta regionale, con la quale i ricciai chiedevano in incontro subodorando la mala parata. Proprio quel giorno, però, la Murgia era a Oristano e in qualche modo si ‘stava passando’. Ma col pressing di polizia e carabinieri, per ragioni di ordine pubblico, l’assessora è arrivata a Cagliari nel giro di un’ora per parlare coi ricciai.

Lì il gioco del centrodestra è stato smascherato: per dare gli indennizzi ai pescatori serve un’istruttoria ad hoc che va gestita dagli uffici dell’assessora. Come dire: non basta mettere un comma in una legge, disconoscendo cosa prevede il quadro normativo vigente in caso ai sovvenzioni pubbliche. Da qui la riapertura della pesca sino al 15 aprile del 2022.

Per quella data – ha giurato il centrodestra – tutto sarà pronto: ovvero i ricciai dovranno smettere di lavorare ma con una sorta di reddito di cittadinanza dato dalla Regione. Con questo obiettivo martedì 1° febbraio la maggioranza ha portato in Aula una nuova leggina che in due soli articoli cambia il comma 47 dell’articolo 13, così come previsto nella Omnibus. Di fatto il fermo biologico è durato solo otto giorni.

Con la pezza messa in fretta e furia, cambia la tempistica: la raccolta e la commercializzazione dei ricci sarà sospesa dal 16 aprile 2022 e sino al 25 aprile 2025. Significa che tra due mesi e mezzo si capirà se il centrodestra ha mantenuto la promessa oppure la tutela dei ricci era solo uno scherzo di Solinas e alleati. (al. car.)

[Nella foto la protesta del 24 gennaio]

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