Il servizio è chiaramente extra. Una storia di gestione personale di risorse pubbliche tra le due isole Sardegna e Sicilia, raccontata da L’Unione sarda oggi in edicola.
I fatti. Tutto risale a circa un mese fa. Nella notte del 15 gennaio il direttore della centrale operativa del 118 di Palermo, Gaetano Marchese, di 60 anni, si trova ad Alghero in vacanza. Ha un malore, con dolori al torace e un possibile infarto. La segnalazione arriva al 118 locale in modo anonimo, arriva un’ambulanza medicalizzata e trasporta il paziente all’Ospedale civile. La diagnosi è chiara: possibile aneurisma, servono accertamenti urgenti. Solo allora si scopre l’identità dell’uomo che, cosciente, assiste all’esito della Tac. Il grosso rischio è un’emorragia interna, potrebbe servire un’operazione chirurgica d’urgenza. Ma il direttore del 118 rifiuta le cure e il ricovero (a Sassari o anche a Cagliari) e, secondo la ricostruzione del quotidiano, chiede – e ottiene – l’intervento degli operatori siciliani.
Quindi un elicottero, con a bordo ben due équipe di rianimatori, parte da Palermo per raggiungere l’aeroporto di Alghero. Qui, ormai all’alba, carica il direttore. Marchese si fa quindi operare nel suo ospedale di fiducia intorno alle 10 di mattina. Grazie a un volo dedicato che ha la possibilità di volare anche di notte. Ma soprattutto sotto diktat del direttore in persona.