Ripristinare i servizi per il contrasto all’Hiv o l’infezione rischia di tornare a crescere in Sardegna. È l’appello lanciato dalla Lila di Cagliari al ministro della Salute Roberto Speranza.
“La fortissima pressione cui l’emergenza Covid sta sottoponendo i centri d’infettivologia e gli operatori medico-sanitari impegnati ha avuto un forte impatto anche su tutti i servizi per la risposta all’Hiv – sostiene l’associazione – I centri dedicati anche in Sardegna hanno dovuto cancellare le visite mediche così come gli esami clinici connessi al controllo dell’infezione. Più complicata è divenuta anche la consegna dei farmaci antiretrovirali, che, lo ricordiamo, sono per le persone con Hiv dei farmaci salva-vita. È importante che siano garantiti livelli di assistenza adeguati, nonostante l’emergenza coronavirus, così come vanno assicurati a tutti i cittadini e le cittadine, i necessari servizi di screening e di prevenzione”.
Attualmente risultano sospesi o ridotti gran parte dei servizi di prevenzione e diagnosi gestiti sia dai servizi pubblici che dalle Ong: dai test, alle iniziative presso scuole e università, dagli ambulatori PrEP (la profilassi pre-esposizione), alle attività di riduzione del danno rivolte alle persone che usano droghe.