La Sardegna resterà zona arancione per tutta la settimana. Il Tribunale amministrativo regionale per ora ha confermato l’efficacia dell’oridinanza ministeriale del 22 gennaio con un rinvio per la trattazione in Camera di consiglio, ma l’appuntamento è fissato per il 17 febbraio: quando l’atto non sarà più in vigore. Resta in piedi, quindi l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha fatto scattare due settimane di restrizioni nell’Isola. Secondo la lettura dei numeri data da Roma, mentre quasi tutte le altre zone d’Italia hanno visto allentare le misure di contenimento, in Sardegna non ci sarebbero stati elementi in grado permettere l’inserimento nella zona gialla con l’apertura di bar e ristoranti e la libertà di spostamento da un Comune all’altro. Venerdì 29 la Regione ha presentato ricorso al Tar Sardegna contro l’ordinanza del ministero della Salute del 22 gennaio che aveva stabilito il declassamento in zona arancione per due settimane.
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Allo scadere della prima settimana sono state confermate le restrizioni per l’Isola e il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, ha deciso di portare le carte sul tavolo del Tribunale amministrativo di via Sassari. Esaminando la pratica, il presidente Dante D’Alessio ha chiesto al ministero della Salute di fornire tutti gli elementi che hanno portato alla collocazione della Sardegna in zona arancione e i dati sono stati presentati lunedì entro le 15, come previsto. L’avvocatura dello Stato e l’Ufficio legale della Regione avevano anche tempo fino alle 18 per despositare memorie integrative e così hanno fatto i legali di entrambe le parti. Da quel momento è partito il conto alla rovescia con migliaia di sardi in attesa di conoscere il verdetto. Passata la notte, è arrivato il provvedimento del Tar che conferma le misure in vigore: l’Isola resterà arancione fino a domenica 7 febbraio.
Marcello Zasso
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