L’Isola arancione, le motivazioni del Tar: “Nessun errore, i dati sono peggiorati”

Il Tar Sardegna ha respinto le richieste della Regione: nessun errore nell’ordinanza ministeriale che ha fatto scivolare l’isola in zona arancione per due settimane. Secondo il presidente del Tribunale amministrativo regionale, Dante D’Alessio, è stato corretto il declassamento dell’Isola perché “nel periodo di rilevazione, erano risultati peggiorati quattro indicatori importanti: la percentuale di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, l’incidenza dei casi attivi ogni 100.000 abitanti, l’andamento dei focolai e la completezza e la velocità di trasmissione dei dati“. Una bocciatura netta per il ricorso presentato dalla Regione.

LEGGI ANCHE: Covid-19, il Tar conferma le restrizioni: “La Sardegna resta zona arancione”

Il presidente del Tar si è trovato sui piatti della bilancia da una parte i danni economici denunciati dalla Regione e dall’altra gli aspetti sanitari che hanno guidato le decisioni del Governo. “Nella comparazione degli interessi coinvolti, deve ritenersi prevalente, come ha sostenuto l’Avvocatura dello Stato, la tutela del diritto alla salute“, questo è un passaggio cruciale del decreto che respinge la domanda di misure cautelari monocratiche richieste dal presidente Christian Solinas.

Nella sua ricostruzione della vicenda, (qui il decreto integrale) il Tar ribadisce che il declassamento nella fascia arancione è arrivato sulla base di dati oggettivi con un sistema automatico e gestito da un algoritmo, che hanno dimostrato un peggioramento della situazione in Sardegna, smontando così la strategia di Villa Devoto: “Non può condividersi la tesi sostenuta dalla Regione secondo cui la classificazione in zona arancione della Sardegna è stata determinata da una valutazione discrezionale ed immotivata degli organi tecnici”.

Il Tar non solo ha respinto tutte le accuse sollevate dalla Regione, ma ribadisce che il sistema automatico di definizioni delle fasce colorate abbia funzionato regolarmente e non ci siano stati errori. Una volta che si entra nella fascia arancione bisogna restarci per due settimane: anche se i dati vengono riesaminati ogni sette giorni è necessario che per due volte consecutive i parametri siano migliorati per poter cambiare di nuovo colore. “La normativa vigente – si legge nel dispositivo -, prevede una possibile riclassificazione migliorativa quando i parametri risultino positivi in due report consecutivi (e quindi dopo due settimane), con la conseguenza che la Sardegna potrà beneficiare dell’accertato miglioramento dei suoi dati (se confermati nel report successivo), con il passaggio alla inferiore zona gialla, già nella prossima determinazione del Ministero”.

Lo stesso criterio è già stato adottato per altre Regioni, che hanno comunque dovuto aspettare due settimane, mentre l’unico caso in cui il passaggio di colore sia stato più rapido è quello della Lombardia (rossa, arancione e gialla in due sole settimane: “Solo nei confronti della Regione Lombardia risulta sia stata effettuata una variazione anticipata perché è stata dimostrata l’erroneità dei dati che erano stati precedentemente trasmessi dalla stessa Regione Lombardia e che avevano determinato la precedente classificazione in zona rossa”.

L’unica buona notizia per la Sardegna si legge nella parte finale del documento, che lascia sperare che da domenica prossima possano riaprire bar e ristoranti e i sardi possano riprendere a spostarsi liberamente nell’Isola: “Considerato peraltro che il consolidarsi di dati positivi sulla diffusione epidemiologica, già rilevati dalla Cabina di Regia nella riunione del 29 gennaio 2021, potrebbe portare alla decisione di riportare la Regione Sardegna in zona gialla già nella prossima riunione della Cabina di Regia che dovrebbe tenersi il prossimo venerdì 5 febbraio“.

Marcello Zasso

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share