Sardegna arancione, Tar chiede i dati: ministero della Salute ha tempo 24 ore

Il Tar della Sardegna ha chiesto al ministero della Salute di fornire, entro le 15 di domani 1° febbraio, i dati che hanno fatto retrocedere la Sardegna in zona arancione. È questo il primo verdetto che arriva dal Tribunale amministrativo sul ricorso presentato dalla Giunta di Christian Solinas contro l’ordinanza del 29 gennaio, firmata dall’esponente del Governo, Roberto Speranza.

I numeri sono tutto in questa battaglia giudiziaria combattuta sull’asse Cagliari-Roma. Perché l’Istituto superiore di sanità (Iss), che per conto del Ministero elabora i dati delle regioni, già alla vigilia della retrocessione dell’Isola da gialla ad arancione aveva rilevato innanzitutto un ritardo nella trasmissione dei numeri sui contagi. Un ritardo che nel report di quella settimana si era tradotto in un valore segnato in rosso e asteriscato. Infatti: come risulta dalla tabella a pagina 8 di quel documento, la Sardegna non aveva nemmeno il dato più alto. Anzi. Ma c’era il problema della comunicazione fatta fuori tempo. E in questi casi l’Iss classifica quel valore col rischio massimo. In calce alla pagina, non a caso, c’era scritto “non attendibile”, di rimando all’asterisco.

Leggendo il dispositivo del Tar, firmato dal presidente Dante D’Alessio, è evidente che la decisione degli stessi giudici amministrativi non può che dipendere dall’esame dei numeri. Infatti: per un altro verso la Regione ha scritto nel ricorso che l’andamento dei contagi in Sardegna non è “tale da giustificare la permanenza dell’Isola in zona arancione per un’altra settimana”. Ovvero sino al 7 febbraio, come stabilito nell’ultima ordinanza di Speranza dopo il primo declassamento del 23 gennaio. Per un altro verso, nel decreto si fa riferimento al fatto che il ministero della Salute abbia dati “in suo possesso”, in base ai quali è stato deciso il declassamento. Ecco il Tar vuole quei numeri, prima di decidere.

Del resto una delle accuse che la Giunta Solinas muove a Speranza ruota intorno alla “discrezionalità” usata nei confronti della Sardegna per valutare la retrocessione in zona arancione. In un comunicato dell’altro giorno il governatore ha parlato del ‘caso Lombardia’ che nel giro di una settimana passa da arancione a gialla. In realtà Solinas ha omesso di dire che la Giunta di Attilio Fontana ha chiesto la correzione dei dati per un proprio errore. Precisamente al ministero della Salute ha detto di “aver sbagliato”, quindi ha trasmesso un nuovo report con cifre aggiornate. In base a quella revisione volontaria, il Ministero ha cambiato la collocazione della Lombardia da rossa ad arancione. L’ulteriore inserimento nella fascia gialla è stato determinato da altri valori ancora.

La maggioranza Lega-Psd’Az al governo della Sardegna ha invece scelto una linea diversa: all’indomani della retrocessione da gialla ad arancione, Solinas ha lanciato strali contro Speranza e il Governo di Giuseppe Conte, accusando Roma di trattamento punitivo nei confronti della Sardegna. Il governatore non l’ha mai mandato a dire a Speranza: “O si fa tornare l’Isola in zona gialla o sarà ricorso“. L’Iss e Speranza, invece, hanno deciso di lasciare l’Isola nella fascia arancione. Da qui l’opposizione della Giunta al Tar, per numeri che continuano a passare sopra la testa dei cittadini.

Proprio dai social arriva forte la richiesta di “rendere pubblici” i nuovi dati che stanno alla base del ricorso. Sempre nel decreto col quale entro le 15 di domani il ministero della Salute deve spedire i documenti al Tar della Sardegna, è scritto pure che le parti hanno tempo “sino alle 18 per depositare” eventuali “memorie integrative”. Significa che la decisione definitiva dei giudici amministrativi non può arriverà prima di quell’ora.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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