Carceri, ergastolano sardo chiede da un anno il trasferimento nell’Isola

“Nonostante le norme dell’ordinamento penitenziario un ergastolano sardo, in carcere dal 1995 e da 12 anni lontano dall’isola, non vede soddisfatta la sua richiesta di trasferimento nella regione. Da un anno non ottiene neppure una risposta. Una situazione intollerabile e paradossale che lede diritti sanciti da leggi e ribadite dallo stesso Dap”. Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, con riferimento al caso di Sebastiano Demontis, 61 anni, di Buddusò, da tre anni nel carcere di Prato, che chiede un trasferimento ad Alghero. “Sono consapevole della gravità del reato – ha sottolineato nella lettera inviata all’associazione – mi dispiace aver causato un immenso dolore ai familiari delle vittime. Dopo 21 anni di carcere effettivamente espiati di cui 12 anni in vari istituti della Toscana, chiedo un avvicinamento colloqui. Sono stato trasferito dalla Sardegna nel 2004. Da allora, non sono state accolte le insistenti richieste per avvicinamento e trasferimento in Sardegna. Un’istanza mi è stata rigettata l’anno scorso in quanto stavo frequentando il quinto anno di Ragioneria. Terminati gli studi, a luglio ho inoltrato un’altra richiesta di avvicinamento e fino ad oggi non ho avuto risposta, nonostante abbia fatto due solleciti”. “Il mancato riscontro alle domande di trasferimento del detenuto – evidenzia la presidente di Sdr – è stato segnalato a Franco Corleone, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Toscana e Coordinatore dei Garanti territoriali per i diritti dei detenuti. Demontis inoltre ha inviato una dichiarazione al Magistrato di Sorveglianza di Firenze per poter usufruire di un permesso premio finora negatogli”. “Condannato all’ergastolo per tentata rapina e concorso in triplice omicidio avvenuto in Sardegna, Demontis non chiede sconti di pena, spera solo che il positivo comportamento in carcere, l’avere conseguito il diploma secondo quanto previsto nel suo percorso rieducativo e l’autocritica maturata per i suoi errori possano consentirgli il trasferimento”, conclude Caligaris.

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