La rabbia del Sulcis: “Famiglie senza reddito da mesi”. Domani tutti in piazza

Il Sulcis torna all’azione per rivendicare le promesse messe in campo e mai mantenute. Lo ha fatto questa mattina, nella sala Velio Spano di Carbonia gremita di operai, cassaintegrati, commercianti, agricoltori, studenti e pensionati. Tutte le categorie di una popolazione che urla da tempo la sua disperazione. Ma non si chiede assistenzialismo. La voce che si leva quasi all’unisono è che la politica si attivi per rendere operativi tutti quegli strumenti che permettono alle aziende di lavorare, come le infrastrutture, i trasporti e una pressione fiscale sostenibile. “Le opportunità per lavorare ci sono, viene detto, ma sembra che chi è preposto ad accogliere le idee faccia di tutto per rendere tutto più difficile”.

L’onda lunga della crisi sta arrivando, sprigionando tutta la sua forza distruttiva, avverte il sindacalista Manolo Mureddu: “Ci sono centinaia di famiglie che da mesi non hanno più alcuna forma di reddito“. Da quello che farà il Sulcis dipenderà anche la mobilitazione di altre zone della Sardegna, dice un operaio arrivato da Sassari, perché “il Sulcis è come un faro, da cui potrebbe partire la scintilla per una protesta più ampia, su scala regionale”.

Le accuse che si levano sono tutte rivolte verso una classe politica regionale e nazionale sorda ai bisogni della gente, tutta rivolta verso una campagna elettorale che non ha mai fine. Ma le accuse sono rivolte anche agli amministratori locali, la cui assenza non è passata inosservata, come pure quella dei sindacati che non vedono di buon occhio le manifestazioni spontanee.

Il richiamo all’unità in un momento così tragico è imprescindibile. Sul piatto anche le proposte sugli obiettivi da raggiungere: dalla disobbedienza fiscale fino al boicottaggio delle merci in arrivo a favore delle produzioni locali, dalla nazionalizzazione delle industrie più importanti all’assegno sociale minimo garantito per ogni nucleo familiare senza reddito. L’appuntamento è per lunedi mattina a Carbonia: da qui la protesta partirà senza sapere dove si svilupperà e quando terminerà. La classe politica dovrà rispondere. “Lunedì mattina prenderemo le decisioni. Andremo a chiedere ai rappresentanti delle istituzioni, ovunque si trovino, di dare da mangiare ai nostri figli – dice Manolo Mureddu, delegato lavoratori appalti Alcoa e promotore dell’iniziativa che si è svolta questa mattina – perché così le nostre famiglie non possono continuare ad andare avanti, faremo sentire la nostra voce”.

L’appuntamento per dar vita alla nuova mobilitazione è fissato lunedì mattina, alle 6, al Centro intermodale di Carbonia. “Lunedì mattina prenderemo le decisioni. Andremo a chiedere ai rappresentanti delle istituzioni, ovunque si trovino, di dare da mangiare ai nostri figli – dice Manolo Mureddu, delegato lavoratori appalti Alcoa e promotore dell’iniziativa che si è svolta questa mattina – così le nostre famiglie non possono continuare ad andare avanti, faremo sentire la nostra voce”.

(Nella foto la sala Velio Spano di Carbonia questa mattina durante l’assemblea)
Carlo Martinelli

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share